Thursday, July 31, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Playoffs 1st round game 4 and 5


"Say my name..."
"Joel Embiid"

Quando a 16 anni Joel abbandona la pallavolo per la pallacanestro lo fa perchè gli viene detto che qul fisico con il movimento di piedi che possiede naturalmente il cameronense merita un tentativo nella pallacanestro.
Non lo conosce nessuno e quando a 18 anni arriva a Kansas viene considerato solo un prospetto, acerbo com'è, con tutta quella inesperienza e un fisico da plasmare ancora.
Ma Embiid ha bruciato le tappe e alla velocità di un robot programmato per giocare a pallacanestro.
Da prospetto diventa una solida candidatura al primo giro e poi alle prime 3 chiamate, probabilmente terzo dietro Wiggins e Parker.
Siccome però Joel è abituato a bruciare le tappe viene incredibilmente scelto alla seconda chiamata da Phoenix, passando su Wiggins che verrà chiamato dai 76ers.
Critiche, anche perchè lasciamo lungo la strada un centro già pronto come Plumlee.
"Embiid è un ottimo giocatore, probabilmente con un pò di lavoro potrà crescere bene, ma i Suns hanno già un nucleo giovane ed era sicuramente meglio tenere un centro già formato come Plumlee".
Questo è il ritornello costante fino almeno a metà stagione.

Joel però le tappe le brucia una dopo l'altra, chiudendo la stagione da rookie in doppia doppia, mostrando costanti miglioramenti.
Eppure i Suns non centrano i playoffs e nuovamente si torna a parlare di cosa poteva essere con Wiggins in quella squadra.

Stagione da sophomore e la corsa di Embiid non si ferma.
Chiuderà la regular season con 16.3 punti a gara, 12.2 rimbalzi e 2.2 stoppate.
I Suns si qualificano ai Playoffs per la prima volta da 5 anni.
Joel corre ancore e nelle prime 2 partite segna 20.7 punti a gara con 11.4 rimbalzi.
Arriva gara 3, la pesante sconfitta con i Warriors e Phoenix ad un passo dall'eliminazione.

In gara 4 però eccolo, il momento in cui il mondo NBA ha visto cosa significava quella chiamata al secondo giro.
Joel Embiid mette a referto 35 punti, 25 rimbalzi e 3 stoppate, portando quelli che per una notte sono stati i suoi Suns alla vittoria 98-95 a San Francisco, riportanto la serie sul 2-2 con la bella a Phoenix.

Si torna a casa dunque e Embiid non accenna a fare passi indietro.
No neanche se le cifre sono meno spaventose con "soli" 22 punti, 15 rimbalzi e 5 assist, ma la sensazione nella vittoria 118-104 è che Golden State ha impostato la gara per fermare lui.
Barnes ne mette 29, Dragic 19 con 13 assist, ma veramente in queste due partite i Suns sembrano la squadra di Joel.
Si quel Joel Embiid che a 16 anni giocava a pallavolo e adesso ha portato la sua squadra NBA al secondo giro dei playoffs.

Si va a Oklahoma City, in una sfida che sembra già scritta.
I Thunder sono alla ricerca del 3peat con un roster che dice: Westbrook, Exum, Durant, Williams e Ibaka.
Sarà dura, soprattutto dopo la serie contro i Warriors, il rischio è che ci si senta appagati, d'altronde siamo tra le prime 8 squadre della Lega.

Saturday, July 26, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Playoffs 2016, 1st round


Un tiro alla sirena di Thompson, marcato (male) da Goodwin.
Il risultato finale 99-98 per i Warriors che ci rubano e ribaltano il fattore campo.
Comincia 0-1 la nostra prima apparizione ai Playoffs.
Una partita lottato su ogni possesso, con Embiid clamoroso, quasi in grado da solo di raggere la squadra.
Non basteranno i suoi 28 punti, 11 rimbalzi e 5 stoppate, uniti ai 28 punti di Barnes e gli 11 assist di Dragic.
Subiamo, terribilmente a rimbalzo e nel difendere il tiro da fuori, in attacco ci siamo, ma perdiamo delle palle dolorose e subiamo contropiedi.
Il tiro della vittoria di Thompson è l'emblema del nostro problema: Passaggio di Bladsoe su taglio in uscita dal blocco non seguito da Goodwin.
3 punti e adesso siamo già obbligati a vincere.

Cosa che facciamo in gara 2, con una partita tutta di orgoglio rimettiamo in parità la questione chiudendo 111-103.
Numeri alla mano abbiamo giocato con i nostri "big three", Barnes (25pt) Embiid (23pt) e l'mvp della serata Dragic con 22 punti e 12 assist.
Colmiamo molte lacune in difesa, soprattutto nel non concedere seconde possibilità ai Warriors, grazie ad un Vonleh al suo career high nei rimbalzi (17).
Si va a San Francisco sull 1-1 (ricordo serie al meglio delle 5).

Qui l'atmosfera è quella delle grandi occasioni, l'aria che ti fa sentire veramente piccolo davanti a quel pubblico clamoroso che sugli spalti della Oracle Arena incita i suoi.
Pronti via ed è subito un disastro 22-6 dopo 7 minuti.
Non funziona nulla.
In attacco sopratutto non abbiamo gioco. Nessuno.
Barnes prova a fare un pò a sportellate, Embiid si fa vedere ma chiudiamo la gara con un 31% al tiro.
Non sarebbe mai bastato, ancor di meno contro questi Golden State qui, in grado di non strafare, ma lasciarci sempre sotto botta.
Dragic non c'è con 4-16 al tiro, Vonleh fa 1-11, Gentile in 21 minuti prende solo 2 rimbalzi e finisce 0-5 con 2 TO.
Un disastro completo, ben sinstetizzato dal risultato 80-68 per i Warriors che si portano sopra 2-1 e adesso avranno il Match Ball da giocarsi in casa e poi comunque vada un'altra occasione.

Siamo spalle al muro, entrati da favoriti dopo una stagione complessa, con l'anatema di Alp nella testa.
Dobbiamo andare oltre, dobbiamo vincere la prossima partita.


Wednesday, July 16, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Not one, not two.. THREE!!



Vinciamo le ultime tre partite e voliamo incredibilmente in quarta posizione ad Ovest, sfilando la Division, per differenza vittorie-sconfitte conference, ai Warriors.
Un esito incredibile che ci porta li dove volevamo e forse ancora meglio di quando pensavamo di poter ottenere.
Dopo aver portato via con sofferenza estrema la vittoria contro i Wizards, quella che ci aveva regalato l'accesso ai playoffs, l'obiettivo era non arrivare settimi, perchè significava Blazers.
La prima sfida era contro gli Spurs, diretta, chi vince sprofonda e si becca la 7a piazza, chi vince è sicuro almeno della 6a.
Vinciamo 109-103 in una partita cominciata benissimo, quasi in dominio e poi portata indietro dagli Spurs, con Parker e Duncan che nel 2016 hanno ancora parecchio da dire.
Ma siamo più freschi e riusciamo a sfruttare bene le nostre armi, con gli ultimi possessi decisivi per chiudere i conti. Dragic ne mette 20 con 9 assist e Barnes fa quasi tripla doppia (28 9 8).
L'ultima sfida è con i Memphis e dai calcoli perderla potrebbe costarci il 6° posto, rifacendo bene i calcoli. Capiamo che allora c'è un solo risultato possibile: la vittoria.

E vittoria è in maniera netta: 110-95. Mai in discussione.
Chiudiamo la stagione 18-11 e soprattutto, incredibilmente solo 2 vittorie in più dell'anno scorso ma ben 5 posti più in alto, al quarto posto ad Ovest, il che significa fattore campo nella prima sfida contro i Warriors.

Dovremo giocarcela senza guardare altrove, perchè il primo turno per ora conta, anzi conta la prima partita in casa.
Barnes, capocannoniere della Lega con 30.7 punti a  gara, dovrà guidare i suoi a questa che ora sembra più un dovere piuttosto che un'impresa.
Poi forse si potrà pensare al secondo turno, dove arriverebbe la vincente tra i Thunder (in cerca dello storico 3peat) e i Lakers (delusione dell'anno solo 8° dopo aver preso Love e Irving in estate).
Altre sfide ad Ovest saranno Portland - San Antonio e New Orleans - Houston.
Ad est primo posto a sorpresa per i Raptors che se la vedranno con gli Hawks. Bulls contro Miami è la sfida per molti ritenuta una finale ad Est anticipata. Orlando-Brookling, Boston-Charlotte.

Formula playoffs: 5-5-5-7.

Friday, July 11, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Done!


Pensavamo di essere ancora colpiti dalla nostra maledizione, quello che Alp definisce "la redenzione" per l'anno di tanking, eravamo lì a guardare il tabellone in quel di Wasinghton quando all'inizio del quarto periodo diceva 81 Wizards 71 Suns.
Non potevamo crederci, contro una squadra che oramai non ha più nulla da chiedere a questa stagione, non stavamo riuscendo a chiudere i conti e qualificarci ai Playoffs.
In quel momento è scattato qualcosa.
Le critiche per l'esclusione dell'anno prima, le critche per il mercato di 2 anni fa e le scelte al draft, le difficoltà di sentirsi dare della "squadretta divertente" e poco altro.
Tutto in 12 minuti.
Dragic, Barnes ed Embiid decidono che non possiamo tornare a casa senza il lascia passare per la offseason.
Recuperiamo e difendiamo, ce la giochiamo come si deve contro i Wizards di Wall, Bynum e Nene.
Nonostante le due torri di Wasinghton il nostro Embiid decide di superarsi.
Chiuderà con 22 punti e 19 rimbalzi, una delle sue prestazioni migliori.

Nel momento della disperazione per la prima volta vedo i miei tirar fuori gli attributi e allora si, siamo pronti, siamo pronti per i Playoffs.
Finisce 108-104 e la tripla finale a 25 secondi per il +4 è firmata Dragic, perchè giovani si, ma la guida ci vuole.

16-11 bilancio vittorie sconfitte, parimerito con gli Spurs e prossima gara è proprio lo spareggio con loro.
Chi vince è sesto, chi perde settimo.
A sorpresa i Lakers dei big 3, grandissima delusione, si contenderanno l'ultimo posto disponibile con i cugini Clippers.
- 2 partite alla fine, playoffs in tasca, si torna a Phoenix.

Tuesday, July 8, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Almost!


Ci siamo lasciati dopo sole 6 partite e torno da voi per dirvi che ne mancano 3 alla fine della stagione regolare e i Suns sono 7° ad Ovest, con una sola vittoria dalla certezza di poter affrontare i Playoffs per la prima volta dall'era The Answer.

Sono stati tre mesi di concentrazione nei quali Phoenix è cresciuta tanto tra delusioni e colpi di mano, prestazioni esaltanti di gruppo e individuali.


Il record al momento dice 15W 11L e c'è dentro tutta quella rabbia covata l'anno scorso per l'esclusione all'ultima partita, al fotofinish.

Quest'anno  non volevamo arrivare così e siamo veramente ad un passo dal farcela.

Si può dire che si sono vinte le partite da vincere e perse quelle che in fondo ci stava perderle, perchè alla fine ce la siamo giocata con tutte.

Uniche imbarcate clamorose sono state contro i Lakers dei big three (Bryant, Love, Irving), i Portland e i Thunder, rispettivamente primi e secondi ad Ovest, una spanna sopra tutti.

Per il resto siamo sempre stati lì e abbiamo portato via quello che siamo riusciti con il sudore e l'impegno a portare.


E' decisamente l'anno della maturazione, l'anno in cui stiamo vedendo i risultati arrivare e ora un primo turno, se si riuscisse ad agguantare il 6 o addirittura il 5° posto sarebbe affrontabile ampiamente.

Ma questo è anche l'anno di Harrison Barnes, oramai tra i top player senza alcun dubbio, in grado di guidare la classifica marcatori con 30.7 punti a gara ai quali affianca 6 rimbalzi, 5.4 assist e 1.4 rubate a partita, sintomi di un all around player che giustamente ha giocato l'All Star Game.

Se HB40 è oramai l'uomo di questo stato soleggiato e polveroso, fino a poco fa dimenticato dai più, non si può non menzionare Joel Embiid, ardita presa l'anno scorso al Draft, con un primo anno buono, ma forse non abbastanza per giustificare l'aver lasciato li Wiggins.

Quest'anno Embiid sta alzando le cifre, in particolare in questi ultimi mesi, arrivando ad essere oramai la seconda opzione offensiva della squadra e il primo rimbalzista con 16.2 punti a gara, 11.8 rimbalzi e 2.2 stoppate.

Indovinata anche la scelta di Goodwin dalla panchina in grado di produrre 14 punti a gara con Dragic sempre più playmaker (13pp e 8.5 assist), passando dal contributo di Vonleh, l'anno scorso ancora acerbissimo e quest'anno in gradi di essere efficace da tre oltre che puntuale a rimbalzo (6.6 rimbalzi a gara).

 

Ognuno insomma sta portando il suo mattone, compreso il rookie Perri Ellis e il sophomore Gentile, promosso ad inizio anno titolare, rimasto sui buoni contributi dell'anno precedente.

L'unico cambiamento è arrivato proprio a ridosso della trade deadline.

Avendo molti tiratori in squadra, avevamo bisogno di un pò di contropiede e atletismo dalla panca, così ci siamo dovuti salutare con Christmas, mandato a New York per il loro rookie (si nel mio 2kmondo è draft class 2015) Zach Lavine, inutilizzato nella grande mela, scontento e panchinaro, da noi gioca oramai sopra i 10 minuti.

Questa scelta ci è costata le nostre due prossime prime scelte (2016 e 2017), facendoci capire che oramai non è più tempo di puntare su nuovi giocatori, giovani da far crescere, ma dobbiamo trovarci pronti.

 

3 partite alla fine che ci porteranno a Washington (8-17) per poi giocarci uno scontro diretto con gli Spurs (16-11), vincerlo vorrebbe dire probabilmente arrivare almeno sesti e non così evitare Thunder o Blazers, onestamente le uniche due squadre furoi dalla nostra portata.

Conluderemo la stagione poi a Memphis, nello sprofondo della west coast (9-16) ma pur sempre temibile.

Attenzione perchè vincere 1 partita su 3 ci assicurerebbe i playoffs, ma vincerle tutte potrebbe addirittura portarci su al 4° posto, considerando che i Warriors (nostri rivali di division) sono 16W 10L.

 

 

Wednesday, June 11, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: first 6 games



"Siamo in missione per conto di Dio" sembra dire lo sguardo di Barnes quando mette a segno il suo 31 punto su tiro libero, chiudendo ogni chance ai Warriors nella gara di esordio che portiamo a casa 107-99.
Entrati in campo si capisce subito.
Non possiamo perdere.
La determinazione è tangibile sin dai primi palloni e proprio lui, HB40, mette i primi punti su entrata a canestro, seguendo la giusta logica, sfuggiata a tratti l'anno scorso, di attaccare sempre il ferro.
Il nuovo quintetto funziona benissimo e finalmente si vede con Vonleh il gioco in attacco che volevo: 4 fuori e Embiid dentro l'area. Sempre almeno 3 tiratori letali da 3pt e un paio di penetratori.
Nel primo quarto Golden State sembra sottovalutare la mano di Vonleh che punisce subito con 2 triple.
Da quel momento cominciano a seguirlo fuori dall'arco.
Il gioco è dinamico, muoviamo tutti la palla e ci muoviamo senza per cercare il miglior tiro possibile.
L'area è più vuota dell'anno scorso, il che consente le entrate di Barnes, Dragic e Goodwin, ma anche gli isolamenti in post di Embiid, pronto a servire fuori se raddoppiato.
Compiamo il primo passo verso la maturità e partiamo 1-0.

La gara successiva è contro i Bulls di Rose, Noah e Gasol, arrivati in finale l'anno scorso.
Dura, durissima, ma ancora una volta Barnes ha il fuoco negli occhi e ne mette 34 con 8 rimbalzi e 9 assist, praticamente sempre presente in ogni zona del campo.
Embiid tira giù 16 rimbalzi con 15 punti, ma non basta.
Si perchè c'è un certo Rose  in grado di farne 38 con 11 assist e soprattutto la maggiore esperienza, un pizzico di cinismo fanno si che si perda all'overtime 122-118.

Sentiamo la botta, si, perchè volevamo vincere davanti al nostro pubblico, ma incassiamo e torniamo più forti di prima contro i 76ers.
Sfida, doppia, tripla addirittura in campo.
Dragic contro Carter-Williams, Noel contro Embiid e Barnes contro Wiggins.
Sotto canestro Joel Embiid vince netttamente il confronto chiudendo con 14 punti e career high di 24 rimbalzi con 3 stoppate, una prestazione clamorosa.
Dragic fa il suo con 15 punti e 8 assist, ma non contiene bene Carter-Williams che ne mette 28 con 12 assist.
Barnes-Wigggins è probabilmente il confronto più emozionante.
Emtrambi concluderanno la gara con 30 punti, ma mentre Wiggins gioca più per conto suo, Barnes ha preso su di se la missione di migliorare i compagni e così sforna 7 assist e una prestazione da 10 punti nell'ultimo quarto.
Alla fine numeri alla mano vinciamo 102-96 perchè abbiamo più seconde chance a rimbalzo, e indovinate da chi si passa?

Barnes ne mette altri 31 nella vittoria con i Pistons in quello che è il primo successo di stagione in casa, ma qui spendo la mia mensione su Vonleh che mette a segno 3 triple, portandoci sempre di più verso la direzione cercata con il mercato di oramai 2 estati fa.
Si vince anche contro gli Hawks (111-103) nonostante i 41 punti del loro recente neo acquisto Carmelo Anthony.
E' la partita dove giocano tutti bene e la prima da inizio stagione in cui Barnes va sotto i 30 punti, segnandone solo 28, ma smerciando 12 assist.
Altri 6 giocatori vanno in doppia cifra (Dragic, Embiid, Goodwin, Vonleh, Gentile, Nedovic) dandoci la possibilità di trovarci con 4 vittorie e 1 sconfitta dopo 5 grare.
Benissimo.

La prima vera imbarcata della stagione la prendiamo contro i Dallas Mavs, in una sconfitta che fa male sia per il risultato 102-88, sia per come è maturata (36% dal campo e 18 palle perse) che per l'aspetto significativo della sfida.
Dallas infatti è una di quelle squadre che ci ha "fregato" il posto nei playoffs l'anno scorso e inoltre ha nella sua rosa Jabari Parker, rookie of the year dell'anno scorso e considerato dalla stampa il prossimo All Star fisso da quest'anno (e ci credo viaggiando a 22 punti, 7 rimbalzi a gara al secondo anno).
Ne usciamo con una pessima prestazione che ci butta un pò giù di morale, perchè Dallas, infondo infondo, la consideriamo inferiore al nostro livello.
Questa sconfitta ci peserà sul morale ma adesso dobbiamo dimostrare anche di essere pronti a saper passare sopra questi eventi.

Siamo 4 vittorie e 2 sconfitte in una Western Conference dominata dai Blazers primi con 8W e 1L.
La lotta è appena cominciata con appena 1/5 di stagione affrontata.
Le prossime due partite ci servono due vittorie secche contro i T-Wolves e contro i Kings.
Poi andremo a Portland a vedere dove si può arrivare, a Miami e infine a giocarci a New Orleans la gara della verità.
Non possiamo permetterci di lasciare punti lungo la strada, quest'anno no.

Stiamo trovando il nostro gioco, finalmente, con una versatilità di soluzioni che se sviluppata ancora, ma comincia a dare i suoi frutti.
Unico neo: Marcus Morris sembra poco costante, forse meno motivato da quando ha scoperto che non sarebbe partito in quintetto.
Il resto gira alla perfezione e finalmente le mie due scommesse dell'anno scorso danno i frutti sperati.
Embiid 15p 14rb e 2blk a gara, Vonleh viaggia a 9.3p, 7.3rb e 1.5blk.
Il resto è la costanza di Dragic, quest'anno più passatore che scorer (12.3p e 8.5 assist), i 13.3 punti a gara portati dalla panchina da Goodwin, gli 8 di Gentile e il resto della ciurma.
Poi vabè st'anno Barnes è scatenato con 31.5 punti a gara e 6.8 assist, ma di lui parleremo più approfonditamente in seguito.




Monday, June 9, 2014

Phoenix Suns Summer 2015



10 ottobre 2015:
"Datemi immediatamente il numero di Charlie Baker!! devo chiamarlo e insultarlo... maledizione!! maledizione!! mi aveva detto che lo strapotere della Western Conference si sarebbe spalmanto ad Est!! E invece questo che c***o è?? come è mai dannatamente possibile?"

25 giugno 2015:
Il giorno prima del Draft so solamente che Frye diventerà Free Agents e non accetterà di giocare come intendo io l'anno prossimo.
So di averlo perso.
Guardo quindi al prossimo Draft sapendo di avere la 12a chiamata (via Spurs, scambio stagione scorsa per Markieff Morris) e la 14 scelta (la nostra).
La classe del 2015 non mi piace tantissimo, dentro vedo solo 1 giocatore in grado di fare la differenza: jahlil Okafor, Centro, ma io non ambisco ad altre che ad un buon elemento di completamento roster, possibilmente un numero 4.

26 Giugno 2015:
Così con la prima chiamata i Raptors scelgono a sorpresa Emmanuel Mudiay, point guard moderna con molto fisico e (secondo me) poco cervello.
La mia prima chiamata è la numero 12 e come previsto nessuno ha preso Perry Ellis, da Kansas, compagno di squadra l'anno scorso di Embiid.
Non è chiaramente un giocatori con prospettive particolari, ma è pronto per l'NBA, maturo e in grado di dare un buon apporto da subito.
Il tempo per prendere gente da far crescere è finito, così alla 12° scelta primo giro i Phoenix Suns scelgono Perry Ellis, Power Forward.
Alla 14° e ultima scelta di questo draft prendiamo Ilimane Diop, Centro senegalese appena 20enne, molto grezzo ma alto e atletico, mi servirà per dare un pò di respiro a Embiid e Len quando serve.
Si chiude così il nostro Draft 2015.

1 Luglio 2015:
E' decisamente un'annata di Free Agents come non si vedeva da un pò.
Sono sul mercato Anthony, Love, Irving, Rondo, Randolph, Milsap e Klay Thompson, solo per citarne alcuni.
Chi potrebbe mai venire a Phoenix?
Nessuno e nessuno cerco di prendere.
Così rinnovo Marcus Morris, con un pò di perplessità perchè non sembra felicissimo della mia idea di farlo giocare 15-20 minuti.
Speriamo bene.
Sostanzialmente perdiamo:
Fisher che si ritira, Frye che non rifirma e Morrison che scade e sta bene li dove sta.
Prendiamo invece i due rookies Perry Ellis e Ilimane Diop.

30 Settembre 2015:
Al training camp presento la squadra ufficiale e spiego le rotazioni ai ragazzi:
Titolari:
Dragic, Gentile, Barnes, Vonleh, Embiid
6th man:
Goodwin
Role Players:
Marcus Morris, Perry Ellis, Nemanja Nedovic, Alex Len, Dionte Christmas
Prospetto:
Ilimane Diop

L'idea è quella di promuovere in quintetto Vonleh e con Morris e Goodwin sostanzialmente sesti uomini alla pari, avere un secondo quintetto più competitivo, considerando che l'anno scorso abbiamo avuto spesso problemi con le seconde linee.
Il fulcro resta la guida di Dragic, il talento di Barnes alla stagione della verità, i progressi che pare aver fatto in estate Embiid, il tiro dalla media e da 3 punti di Vonleh che mischia così un dentro fuori interessante, vista la stazza e le buone mani.
Gentile avrà la responsabilità di farsi trovare pronto.
Goodwin e Morris porteranno punti dalla panchina, ne servono almeno una 30ina.

10 Ottobre 2015:
.. lo sfogo di prima ce l'ho quando do uno sguardo ai Roster di questa stagione alle porte.
Non ci posso credere!!! l'anno scorso è stata una lotta all'ultimo sangue, ma quest'anno sarà ancora peggio.
Leggo la rosa dei Lakers e vedo: Irving, Love e Bryant!!! Come scusa???!!! Poi? serve altro???
Vado avanti e vedo i Balzers, primi l'anno scorso ad Ovest, hanno preso Rondo che giocherà da play con Lillard da 2, Blazers che già avevano Randle dal draft scorso... vabè
I Thunder bi-campioni avevano preso Exum al draft scorso (la CPU drafta uno schifo se Dante va 30esimo n.d.r.) che adesso pare diventato un mostro, mentre l'anno scorso giocò poco più di 10 minuti a gara, quintetto: Westbrook, Exum, Durant, Ibaka e Adams.
Insomma Charlie carissimo, ad Ovest la situazione sembra ancor peggio, mentre ad Est sostanzialmente ci sono solo Heat e Pacers, ma Miami ha Wade 33enne e James alla soglia dei 30, il che ci spiega come ancora una volta si passera dalla nostra Conference.

30 Ottobre 2015:
La mossa in realtà era già decisa da prima, ma le firme arrivano solo il giorno prima della fine della stagione estiva:
Rinnovo i due perni della squadra, in scadenza a fine anno: Dragic e Barnes.
4 anni per Dragic per un totale di oltre 43 milioni di dollari.
4 anni anche per Barnes, rinnovato fino al 2020 con 53 milioni di dollari totali dalla stagione 2016.
Niente mezze misure.
Credo in loro e li porterò avanti.

Quest'anno non abbiamo scuse, non ci sentiamo i ragazzini in crescita, vogliamo arrivare ai Playoffs e dire la nostra.
Sappiamo della concorrenza ad Ovest, ma dopo i Lakers, i Thunder i Portland e i Rockets ci sentiamo di diritto noi.
Anthony Davis è avvertito.

Esordio diffiicle contro i Warriors per poi volare a Chicago.
Dopodichè avremo 5-6 partite da vincere TUTTE.





Saturday, June 7, 2014

Phoenix Suns 2014/2015: into my office



19 giugno, tardo pomeriggio.
Caldo afoso in Arizona, un cielo blu, così limpido che per vedere una nuvola devi sperare si alzi un pelo di venticello.
Nel mio ufficio sto finendo di vedere la replica di gara 6 delle Finals 2015.
Oklahoma City Thunder vince in back-to-back il secondo titolo contro Miami.

Ragiono sul rinnovo del mio contratto.
Lo avevo detto: o si arriva ai playoffs o me ne vado.
Delusione fortissima, ho dato tutto e so che i ragazzi hanno fatto lo stesso, sudando ogni sera, su tutti i possessi e sbagliando quello che forse alla loro età si può perdonare.

Viene a trovarmi Dragic e appena lo vedo apparire sulla mia porta una sensazione di soddisfazione mi pervade, mentre inizia a dirmi: "ci hai preso 2 anni fa e rivoluzionato, con l'intento di farci diventare la squadra del futuro, questo ci hai detto. Abbiamo perso giocatori importanti come Green, Okafor e Bledsoe la prima estate e molti ti hanno criticato. Inizio stagione scorsa disastroso. Giovani allo sbaraglio ci chiamavano. Poi improvvisamente abbiamo trovato la chimica e siamo cresciuti chiudendo una stagione maledetta in modo dignitoso. Siamo arrivati al Draft ed ecco li ancora una volta il mondo contro per aver scelto Embiid quando c'era ancora Wiggins e aver poi dato via Plumlee, il 6th uomo dell'anno, per sotanzialmente scegliere Vonleh.
Poi il mercato estivo dove hai deciso di dar via il gemello Morris perchè chiedeva troppo tempo in campo e un'altra volta una squadra con 2/5 del quintetto diversa.
Ma ci siamo rapidamente trovati.
Un'una western conference spaventosa siamo arrivati ad un pelino dall'obiettivo in cui speravamo.

I ragazzi sono tutti giovani, io e Frye siamo i più vecchi, ma i nostri 2 migliori marcatori hanno 23 anni (barnes) e 21 (goodwin), Embiid ha solo 21 anni, Vonleh ne compie 20 a fine anno.
Abbiamo margine!
Siamo tutti amareggiati per il traguardo mancato. Serviva una sola vittoria e avendone buttate via almeno un paio, sappiamo di potercela fare quest'anno.
Ci siamo fermati un mesetto, ma da domani, se ci dai l'ok noi torniamo ad allenarci per tutta l'estate, mentre tu ti occuperai di vedere se ancora serve qualcosa.
Proviamoci, perchè se vai via da domani il progetto in cui abbiamo speso tutti tanto non varrà più nulla".

Come avrei potuto dirgli di no?
E se viene a parlami il capitano, Goran Dragic, così non posso che firmare il rinnovo per 2 stagioni e andare avanti.

"Ci vediamo domattina al campo per gli allenamenti"


Sunday, June 1, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: fail


E così è successo.
Ciò che temevamo si è verificato con tutta la sua spietatezza, sono quei dolori che solo l'Ovest può darti.
Finiamo la stagione con il bilancio di 16W e 13L ma non basta.
In una incredibile Western Conference finiamo 9°, primi eliminati ad Ovest con lo stesso punteggio degli Spurs, ma un bilancio di vittorie con avversari di conference inferiore, di una sola maleddetta partita.
Ne bastava una sola.

Ci eravamo lasciati con Phoenix in 6° posizione, in un gruppone di squadre a 1,2 vittorie di differenza.
Ebbene come succede nella prima regola delle stagioni a 29, perdi 2 partite di seguito e sprofondi.
Perdiamo con i Dallas in una sfida quasi diretta per l'accesso alla post season, con il fenomeno Jabari Parker, già pronta ai livelli massimi.
E perdiamo anche contro Indiana, seconda ad Est, sotto il fuoco di Paul George che ci distrugge nell'ultimo quarto.
Respiriamo poi contro i Brooklyn Nets, ritrovando la vittoria proprio contro questi poveri derelitti pieni di ex glorie oramai sull'orlo del ritiro.
Ma proprio contro i Nets succede l'episodio che condizzionerà psicologicamente le ultime gare: si infortuna Embiid scendendo da un rimbalzo.
Distorsione e fuori almeno 2 settimane.
Siamo ad aprile.

Portiamo a casa la partita con i Nets, ma cadiamo in una gara dolorosa contro Utah, una partita da non poter perdere.
La trasciniamo fino all'ultimo minuto, quando la sensazione era che da un momento all'altro avremmo preso il largo, la trasciniamo e perdiamo una palla dolorosa, incassando una tripla e poi Barnes sbaglia la conclusione dell'eventuale pareggio.
Vediamo nero a questo punto.
Siamo con un piede nel baratro e Houston, Portland e Minnesota da affrontare.
Vincerle tutte e tre sarebbe qualificazione assicurata e addirittura potenziale 6° posto, perderne 1 significa esito incerto, perderne 2 sarebbe la fine.

Vinciamo a Houston una gara clamorosa, dove Vonleh si ricicla da centro, giocando 28 minuti di pura caparbietà, con 14 punti e 13 rimbalzi, duellando con Howard.
Barnes ne mette 28, ma si vede che brucia in lui la sconfitta con Utah.
La vinciamo 103-92 grazie ad una ritorvata difese e all'aiuto di tutti in quella che è la seconda partita senza Embiid.
A Portland arriviamo sapendo di giocarcela con la squadra che ha il record migliore della stagione.
Non c'è semplicemente partita, perchè senza il nostro centro di ruolo ci mancano riferimenti mentre Lillard e Aldridge ci distruggono 117-91.

Siamo con la pistola alla tempia quando ospitiamo i Minnesota, che si giocano con noi l'accesso ai playoffs.
La notizia più importante arriva 2 ore prima, quando Embiid passa i test alla caviglia e decide di giocare, nonostante non sia al 100%.
L'entusiasmo è alle stelle, guidandoci ad un +10 nel primo spettacolare quarto di gioco.
Love non trova il ritmo, Rubio sembra stanco sulle gambe e lascia a Dragic un paio di conclusioni da tre dove lo spagnolo non riesce a recuperare.
Tornano sotto i Minnesota, ma non li lasciamo avvicinare oltre i 4 punti.
Viciamo 101-96 con un enorme entusiamo, perchè con quella vittoria, con le 2 vittorie nelle ultime 3 gare sentiamo di meritarci il passaggio.

Ma così non è.
Due giorni dopo San Antonio vince la seconda gara consecutiva e ci scavalca nonostante l'exequo.
Siamo sbattuti fuori con tanto di segno della porta sul naso.
16 vittorie e 13 sconfitte non sono bastate ad Ovest, dove tolti i Lakers e i Kings, le altre 13 squadre sono ad 1 partita di distanza l'una dall'altra con diverse parità di punteggi.
E' stata una bagarre che abbiamo perso.
Per una sola partita, bastava un tiro, un recupero, chiudere una gara in cui potevamo vincere.

Non dichiariamo nulla alla stampa, perchè sappiamo che incombe una decisone complessa.
Nonostante Barnes nel secondo quintetto (con 24 punti, 6 rimbalzi e 5.5 assist a gara) All NBA Team e 3 giocatori nel primo quintetto matricole (Embiid, Vonleh e Gentile), dovrò decidere cosa fare.

Nella testa girano tutte le critiche fatte finora.
Aver smantellato la squadra il primo anno, puntare su Barnes e Dragic, che hanno risposto bene, ma fin dove arriveranno?
Scegliere di sacrificare Plumlee prendendo alla seconda chiamata Embiid, quando sulla lavagna c'era ancora Wiggins.
E tutto quello che abbiamo fatto per mettere la squadra nelle mani dei giovani.
Ci tornano in mente le parole di dubbio espresse dal coach barba sul reale valore dei giocatori, chi metteva in dubbio Goodwin come SG titolare e di spessore, ma anche le parole di coach Alp sulla rabbia da trovare.

L'idea era di mollare se non avessi raggiunto i playoffs.
Qualche giorno di riflessione e vedremo.




Tuesday, May 20, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: Run!

Quando affronti una stagione da 29 partite sai che ogni sconfitta vale doppia.
Se affronti una stagione da 29 partite ad Ovest sai che perdere è un problema.
Se affronti una stagione da 29 partite ad Ovest e punti ai playoffs sai che ogni partita persa è un disastro.
Di più: se affronti una stagione da 29 partite ad Ovest puntando i playoffs e dalla 5° alla 13° posizione ci sono 3 partite di differenza, sai che non puoi perdere.

Ma se per caso ti capita di infilare 3 vittorie consecutive può succedere di ritrovarsi dalla 10° posizione alla 6° con sette partite da giocare.
E' quello che ci è successo nel mese di marzo, dopo aver vinto con i Magic, i Pistons e i Bucks.
Tre partite con Morris infortunato ma che hanno visto i Phoenix Suns maturi, solidi e soprattutto convinti dei propri mezzi.
Barnes ha sfiorato 3 doppie doppie e viaggiato in queste 3 gare a 24.5 punti a partita, 8.2 rimbalzi e 8.8 assist.
Dragic con 7.5 assist di media in stagione è il miglior passatore della Lega, mettendo però 15.6 punti a partita, secondo marcatore della squadra, il nostro leader.

Siamo davanti ai Dallas del neo prodigio Jabari Parker, che sta viaggiando nella prima stagione NBA sui 21 punti a gara e 6.7 rimbalzi.
Semplicemente mostruoso.
Ma è cambiato il vento, perchè nonstante le cifre del fenomeno dei Mavs, questo mese il premio di rookie of the month va a Embiid, per la prima volta.
Sappiamo però che sarà dura.
Memphis è ottava con 15W e 11L, noi siamo 6° con 13W e 9L mentre Dallas ci segue con 14-10.

La cosa singolare è che gli Spurs (12°) hanno un record di 14-12, e sotto i Warriors, quinti ad Ovest con 15-10 di record, siamo tutti li.
Questo significa che da qui alla fine della stagione bisognerà sputare sangue.
Perdere significa uscire e rischiare anche di arrivare belli infondo, vincere può portarci ai Playoffs sostanzialmente dalla 5° all'8° posizione.

Abbiamo subito un derby da giocarci: prossima partita contro quei Dallas di Parker e Nowitzky, due armi letali.
Dobbiamo vincere.
 

Friday, May 16, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: -10


Quest'anno non partecipiamo all'All Star Game, se non con i rookies nella gara delle matricole.
Un pò ci dispiace, perchè l'anno scorso ci eravamo distratti con Dragic che vinceva la gara dei tiri da 3 e Barnes chiamato come sostituto nella gara delle stelle.
Ma quando a 10 partite dalla fine della stagione vediamo che siamo in piena lotta per i Playoffs, un pò di dispiacere passa e si pensa subito alla prossima gara.

Siamo 10W e 9L ottavi parimerito con i Clippers e i Rockets, a due partite il settimo posto, al momento nella mani di Memphis.
3 squadre per un solo spot in una Conference terribili con (in ordine) Balzers, Thunder, Pelicans, Warriors, Denver e Mavs davanti.
I Lakers invece chiudono il gruppo con un'altra stagione da dimenticare... e l'età di Kobe che avanza.

Ci eravamo lasciati con la partita monstre di Barnes contro i Clippers.
Da quel 21 Gennaio abbiamo perso con i Bulls, vinto con i Raptors, vinto con i Kings, perso con i Thunder, vinto con Atlanta e i Bobcats, perso con i Pelicans e i Nuggets.
Prestazioni clamorose non si sono viste in queste gare, ma spicca una intesa di gruppo via via migliore.
I singoli fanno la loro parte, con Barnes che segna i suoi 22.8 punti a gara, Dragic distribusce assist e prende qualche tiro scottante, Goodwin è il terzo marcatore della squadra con 14 punti a gara, mentre i giovani Embiid e Vonleh crescono con il primo in grado di viaggiare quasi in doppia doppia costante (11.8 punti e 9.2 rimbalzi) mentre Vonleh segna meno (6.2 punti) ma anche lui non si risparmia sotto i tabelloni con 8 rilmbalzi a gara.
La sorpresa in positivo è senza dubbio Gentile, considerato prima del draft quasi da non scegliere è stato pescato alla prima chiamata del secondo giro da noi.
Gentile sta viaggiando a 7.5 punti a partita in poco più di 15 minuti, prendendo anche 2.8 rimbalzi.

Ci apprestiamo a chiudere questa stagione per noi fondamentale.
Andare ai Playoffs sarebbe un traguardo raggiunto anche contro molte previsioni, vogliamo farcela e queste ultime 10 gare ci diranno dove siamo e dove possiamo andare.

Friday, May 2, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: HB40

Lo avevano criticato dopo la sconfitta con i Cavs, dove aveva segnato 12 punti con 3-18 al tiro e 5 turnovers.

Lo avevano messo dentro il calderone della squadra di giovani che non può arrivare da nessuna parte, perchè dopo 10 partite si ritrovava con un record di 5W e 5L, quindi sostanzialmente sotto le aspettative e apparentemente non in grado di migliorarsi.

Nella sconfitta a Cleveland (97-83) si erano annidati i dubbi di inizio stagione.

Le critiche per la scelta di Embiid alla seconda chiamata, quando sul tavolo c'erano ancora Wiggins e Exum, la cessione di Plumlee praticamente solo per Vonleh (9° chiamata).

Contro i Cavs Embiid prende solo 3 rimbalzi, Vonleh segna 2 soli punti con 5 rimbalzi e il nostro attacco fallisce clamorosamente tirando con il 35%.

C'era tutto questo nel bagaglio di Barnes appena atterrato a Los Angeles per giocare contro i Clippers.

 

Harrison non è uno che ama molto parlare davanti alle telecamere, uno che risponde alle provocazioni con un tweet.

Diciamo che non ha avuto bisogno di tutto ciò perchè quella sera a Los Angeles mette su la sua più grande prestazione individuale e forse al momento anche la migliore vista in stagione: 50 punti, 7 assist e 7 rimbalzi.

I suoi compagni sono quasi incantati nel vederlo giocare 40 minuti in ogni settore, senza fermarsi mai o protestare.

Non una parola, solo tiri, entrate, schiacciate, and1, triple, senza dimenticarsi dei compagni quando la situazione non può risolverla da solo.

Guardarlo vincere la partia 119-112 è uno spettacolo per gli occhi.

Un corpo progettato per questo sport con una testa che ragiona 2 secondi prima degli altri.

Il viso è sempre sereno, imperturbabile.

Non una smorfia, sembra quasi indifferente mentre il suo tabellino si aggiorna continuamente.

 

Lo vedi prendere un rimbalzo in difesa, passare la palla al suo play, correre in contropiede e ricevere il passaggio sotto canestro, praticamente al doppio della velocità dei compagni.

Il quarto quarto è un capolavoro da 18 punti con 6/7 dal campo, raddoppiato, mandato a terra per evitargli il layup.

Ma non puoi fermare Harrison Barnes se gioca così, perchè il fisico ti sovrasta e il cervello gira troppo velocemente.

 

Ci regala così la 6° vittoria in stagione, portandoci ad essere noni ad Ovest, in una conference difficilissima ma nella quale crediamo ancora di poter raggiungere i playoffs.

Gennaio è quasi finito, ci attende una prova difficile, ospitando i Bulls e i Raptors.

Poi la boa di metà stagione e cercare di capire quando siamo costretti a vincere per arrivare dove vogliamo arrivare.

 



 

Monday, April 28, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: 50%


Otto partite di Regular Season 2014-2015, due mesi passati e oramai stappata la bottiglia di champagne per augurarci un buon 2015.

4 vittorie e 4 sconfitte il che significa un 50% tondo di record, 1.5 gare sotto la soglia playoffs e finalmente Joel Embiid entra nelle grazie dei nostri tifosi, amareggiati ad inizio anno per la partenza di Plumlee.

Se questo fosse il blog di Dido, il post finirebbe qui.

Ma non è cosi e vi beccate un pò di informazioni.


La partenza della stagione è un pò preoccupante perchè perdiamo a casa nostra contro i Warriors in una gara dove non siamo mai realmente in partita.

Perdiamo 103-96 e sentiamo che il nostro pubblico è freddo, quasi indifferente ai nuovi arrivati.

C'è qualcuno con la maglietta di Plumlee, quasi provocatorio, mentre l'esordio dei 3 nuovi ragazzi (Embiid, Vonleh e Gentile) non è entusiasmante.

Ci attende poi una bella trasferta a Miami dove siamo massacrati dai Miami Heat probabilmente ancora inferociti dall'uscita in finale di Conference che ha spezzato i loro sogni di 3peat.

La sconfitta 104-82 ci preoccupa non tanto per il risultato e lo 0-2 di partenza stagionale, ma per la terribile sensazione che non siamo più in grado di trovare ritmo.

I nostri leaders bucato terribilmente, con Barnes autore di soli 9 punti (record negativo da quando è ai Suns) e Dragic con 8 punti e 1-8 da tre punti.

Ma sappiamo che c'è un aspetto positivo e arriva proprio da li dove volevamo avere segnali: i rookies.

Embiid segna 14 punti con 13 rimbalzi, Vonleh segna soli 6 punti ma con 3-3 dal campo e 11 rimbalzi.

Gentile fa 7 punti con 2 triple e 1-2 ai liberi.

Insomma perdiamo, ma ci si comincia a rendere conto di avere in squadra il materiale giusto.


Sentiamo però che manca qualcosa e ci viene così in mente, guardando tra i Free Agents, di aggiugnere Derek Fisher, 40enne reduce dal suo sesto anello.

Il vecchio pescatore porta prima di tutto entusiasmo e non potendo reggere più di qualche stralcio di partita, diventa la nostra guida in panchina.

Con queste premesse arriva la prima vittoria della stagione contro Memphis davanti al nostro pubblico che su un and one di Embiid comincia ad accettare le scelte societarie e godersi i suoi nuovi idoli.

Barnes risorge con 26 punti, 8 rimbalzi e 9 assist, trainati anche da Dragic con 20, 4, 11 e si vince 96-91.

Ma non finisce qui perchè mettiamo su altre due vittorie di prestigio conto i  Knicks, 103-98 e a Los Angeles contro i derelitti Lakers 123-109 in una partita dove Barnes segna 33 punti davanti al suo idolo Kobe, l'unico Lakers a crederci.

Dopo 3 vittorie di fila però arrivano 2 sconfitte.


Perdiamo a San Antonio 90-87 in una gara molto tirata, dove crediamo di farcela per poi cedere all'esperienza di Duncan e compagni.

Arriva poi una brutta imbarcato all'overtime contro i Wizards, nonostante la prima gara monstre di Embiid con 11 punti e 18 rimbalzi conditi con 4 stoppate.

Niente siamo di nuovo sotto il 50%.

Ma sappiamo cogliere le nostre opportunità e così ospitiamo per batterli i 76ers, domati 112-108 in una grande sfida Wiggins-Barnes, Carte Williams-Dragic e Noel-Embiid.

Non siamo più le squadrette dell'anno prima, perchè ora i nostri giovani sono cresciuti e le scelte al draft ci hanno regalato giocatori di qualità.

Torniamo così al nostro 50% che ci permette di giocarci l'accesso ai playoffs ora che si comincerà a fare sul serio.


Stiamo crescendo piano piano, ma molto meno lentamente dell'anno scorso, compromesso totalmente dalla partenza.

I nuovi ragazzi sono pronti a dare il loro, seppur ancora acerbi in alcuni aspetti.

Embiid dimostra di essere a livello NBA senza dubbi per quanto riguarda la difesa e i rimbalzi viaggiando a 11.2pp 11.9 rimabalzi e 2.9 block per game.

Pieno di limiti, sia chiaro, tra cui il tiro a più di 3 metri da canestro, che credevo affidabile, invece ancora da lavorare per bene.

Ma è sicuramente già pronto per fare la differenza e con la sua etica di gioco sono convinto possa diventare uno dei migliori.

Vonleh è acerbo in attacco, ma ha sicuramente un buon piazzato e a rimbalzo ci garantisce già ottime performance (7.1pp, 8.1 rimbalzi e 1.5 block).

Gentile gioca poco ma per ora sembra pronto a garantirci 6 punti a gara e pericolosità.


Il dato negativo è quello della percentuale di tiro bassina (41.8%), figlia di una macchina ancora non troppo oleata.

Ma siamo miglorati enormemente in difesa passando da 106 punti concessi di media a 98 punti a gara e siamo diventati una corazzata di rimbalzi con quasi 50 a partita (terzi nella Lega).

Ora Boston per superare il 50% di vittorie, li dove gioca il nostro ex Plumlee, che però purtroppo non sarà in campo perchè infortunato.




Wednesday, April 23, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: abbiate pazienza

Ragazzi scusate l'assenza... presto su queste pagine sarete aggiornati.. ho giocato 6 gare della nuova stagione ma sono incasinatissimo, quindi non ho tempo per scrivere qualcosa di decente... e buttarla lì non mi  va...

prossimi giorni scrivo!! non temete!! non ho mollato... anzi! rilancio!

Tuesday, April 15, 2014

Phoenix Suns 2014-2015: Roster



Chiudiamo questa estate 2014 con un ultimo sussulto di mercato: Spediamo Markieff Morris più la nostra 2nd scelta 2016 a San Antonio in cambio della loro 1° scelta 2015.

Il fratello gemello di Marcus non era più compatibile in un sistema dove vogliamo tenere Frye, far crescere Vonleh e dare sporadici spazi anche a Barnes e Marcus Morris nello spot di 4.

Per completare il roster peschiamo dai FA un amico carissimo del coach Barba.

Lo troviamo lì a spippacchiare nella sua roulette e gli chiediamo "Adam, ti va di farti un pò di panchina"

Ci risponde "Si dai 500ml dollari mi servono proprio che sono al verde e non ho la roba verde che mi serve".


Ed ecco il roster dei Phoenix Suns 2014-2015:

Starters:

PG: Goran Dragic

SG: Archie Goodwin

SF:  Harrison Barnes

PF:  Channing Frye

C:    Joel Embiid

bench:

G: Nemanja Nedovic, Dionte Christmas, Alessandro Gentile

F: Noah Vonleh, Marcus Morris, Adam Morrison

C: Alex Len


L'idea è quella di poter alternare diversi giocatori in rotazione a seconda delle necessità.

Unici 2 giocatori sopra i 30 minuti saranno Dragic e Barnes, Goodwin e l'esordiente Embiid giocheranno 25' o poco più.

Sostanzialmente l'unica Ala Grande di ruolo è Vonleh che con 20 minuti e qualcosa in più darà il suo contributo dalla panchina e poi, a seconda della risposta in termini di "maturità", sarà in campo nei finali. Con lui e Embiid abbiamo una potenzialità di rimbalzo clamorosa.

Diventa play di riserva Nedovic dopo un primo anno buono e si giocherà 10-12 minuti per permettere a Dragic di rifiatare.

Ruolo chiave per Morris, convincente l'anno prossimo e prima riserva di Barnes o all'accorrenza AP con Barnes da 4, per un quintetto atletismo e velocità.

Pronto sugli scarichi dovrà essere Christmas, capace l'anno scorso di mettere a segno 6.9 punti a partire con 2 triple di media a partita.

Spendo due parole su Gentile, che avrà quest'anno per adattarsi. Inizialmente giocherà non oltre i 12-15 minuti a gara e sostanzialemtne da tiratore, ma su di lui ho ottime idee per il futuro.

Ha esperienze in competizioni molto più dure rispetto ai suoi colleghi esordienti in NBA, potrebbe venir fuori il suo carattere forte nei momenti decisivi.


Around the League

Cambiamenti epocali non ci sono stati, i grandi nomi hanno rifirmato. I principali e sostanziali rinnovamenti o rafforzamenti sono questi.

- I Bulls firmano Pau Gasol

- Miami prende Paul Pierce per vendicarsi dell'uscita in finale di conference

- I Lakers smantellano. Perdono Gasol, ma scelgono Harris con la 5° chiamata, firmano Lowry e Marion. "waiting for 2015 free agency"

- Dallas appare la più interessante con la scelta di Parker alla 1° chiamata e l'aggiunta di Gortat e Varejao.    Per il tedesco un pò meno di lavoro sotto il tabellone.

- Pellicans senza scelte firmano però Deng, dando un pò di difesa ad una squadra che attende ancora l'esplosione

- Houston fa il colpo dai free agents firmando Mirotic.

- I Thunder pescano (incredibilmente) alle 30° chiamata Dante Exum. Giocherà da 2?

- I Clippers pescano invece Marcus Smart.

- Philadelphia alla 4° chiamata prende su Wiggins, inspiegabilmente ignorato dai Magic che alla 3 chiamano Young. Squadra giovanissima, ma Carter-Williams, Wroten, Wiggins, T.Young e Noel sono un buon core su cui costruire.


Ci aspetta un inizio di livello altissimo con le prime 3 gare contro Golden State, Miami e Memphis... non c'è tempo per il rodaggio.

Obiettivo: Playoffs!





Monday, April 14, 2014

NBA DRAFT 2014 pt.2



Ho appena scelto Joel Embiid come seconda chiamata al Draft.

Si è avverato un sogno, il giocatore su cui puntavo da inizio stagione, per il quale ho deciso di eliminare alcuni giocatori per assicurarmi un supporto adeguato.

Osservavo i suoi movimenti in post, il suo istinto per la difesa, l'intelligenza e lo spirito di sacrificio.

Mi ricordava grandissimi del passato con un fisico da giocatore moderno.

Per me è uno di quei giocatori attorno ai quali, con pazienza, si può costruire un gruppo vincente.

Ed è mio, nella mia squadra, contento di giocare in Arizone, in un team di giovani, improntato sul futuro.

Ma non sono contento.


No, non lo sono perchè durante questa stagione è successa una cosa inaspettata, che mi avrebbe dovuto far cambiare idea.

Miles Plumlee doveva essere una buona riserva da 20 minuti a gara, in grado di dare fisicità sottocanestro, caricarsi di coprire il ruolo qualora Embiid fosse stato carico di falli o stanco o ancora troppo giovane e inesperto.

Invece è esploso come uno dei leader della squadra, uno dei centri più promettenti, con non pochi paragoni con Marc Gasol.

14.2 punti a partita, 10.2 rimbalzi a gara, oltre 1 assist di media e 1.4 stoppate a partita per 28 minuti a gara con il 64% dal campo e il premio di 6th uomo dell'anno.


No, non esattamente uno da tenere per tappare i buchi di una promettente stella.


So che non potrà mai coesistere con Embiid, se non magari in un primo anno dove far giocare entrambi 25 minuti a gara e vedere chi dei due prenderà il posto di titolare e poi scambiare l'altro... ma non posso aspettare un altro anno di transizione, ho bisogno di vedere oggi la squadra di domani e lavorare su un progetto definito da tempo.

Ok so cosa devo fare e la correttezza verso chi ti ha dato tanto prima di tutto.

Esco dalla sala del Draft e faccio una chiamata:


Me: "Ciao Miles"

MP: "Ciao Presidente"

Me: "Senti hai visto che ho preso Joel alla seconda chiamata?"

MP: "Si ho visto, che ti devo dire?"

Me: "Niente volevo solo chiederti questo, anche se credo di sapere la tua risposta: giocheresti come backup un altro anno e vediamo come vi trovate con Joel?"

MP: "Preseidente io ti stimo, ma per me è il momento di spingere e assicurarmi un minutaggio elevato. Voglio dimostrare di poter migliorare i risutlati della stagione successiva, non me la sento di fare il backup".

Me: "Ok ho capito. Lo temevo, ma credo di aver fatto la scelta migliore per la squadra e la città".

MP: "Unica cortesia: ti chiedo di non mandarmi in un posto dimenticato da Dio, in una squadra senza speranze e avvitata in una eterna lotta alla lottery. Mi piacerebbe andare dove c'è una tradizione vincente. Puoi farlo?"

Me: "Si tranquillo. Ci avevo già pensato".


Attacco il telefono.

Rubrica.

E parte un'altra chiamata...


SPOILER: http://s15.postimg.org/zaod7nw0b/picks.jpg

Saturday, April 12, 2014

Phoenix Suns summer 2014: Lottery and Mock Draft
















1) Mavericks - Jabari Parker

2) Suns - Andrew Wiggins

3) Magic - Marcus Smart

4) 76ers - Joel Embiid

5) Lakers - Dante Exum

6) Bucks - James Young

7) Clippers - Julius Randle

8) Bobcats - Tyler Ennis

9) Celtics - Rodney Hood

10) Kings - Shabazz Napier



Friday, April 11, 2014

Phoenix Suns 2013-2014: Season is over!

E' finita!! questa stagione terrificante è finita... finalmente (non ce la facevo più, ndr).

Avevamo 3 partite da giocare e come detto ci portiamo a casa un 2W e 1L di tutto rispetto, considerando quello che ci è successo.

Prima di tutto avevamo la sfida con i Lakers a casa nostra, partita tra squadra da lottery, ahimè.

Però il fascino di Kobe è sempre il fascino di Kobe.

 

Ce la giochiamo alla grande, in un continuo up and down di punteggio.

28-26 per loro al primo quarto, 52-50 per noi all'intervallo, 80-76 sempre nostro nel terzo quarto e una bella vittoria 112-107.

Gara che vede Goodwin in grado di segnare, davanti a Bryant, 34 punti, Plumlee in doppia doppia, oramai costante ma ahimè, nonostante la vittoria brutte notizie.

Nel quarto periodo si infortunano sia Barnes (fino ad allora con 15 punti, 4 rb e 5 assist) che Plumlee.

Harrison cade male dopo un contrasto e si lussa la spalla, Plumlee prende una bella distorsione.

Il giorno dopo respondo:

Barnes fuori nelle ultime 2 gare della stagione con una lussazione spalla destra, Plumlee 1 settimana fuori per distorsione caviglia sinistra.

 

Questo significa che la partita con Houston abbiamo fuori 2 giocatori che insieme mettono su 40 e passa punti, 18 rimbalzi e una decina di assist a gara.

Come potrà mai finire con la squadra più forte della Lega?

126-119 per loro, in una gara dove non siamo mai in partita, ma non ci cancellano completamente, nonostante ci manchino praticamente i 2 giocatori più determinanti, insieme a Dragic che oltre mettere 23 punti 6 rimbalzi e 12 assist non può fare.

 

Torna Plumlee per l'ultima sfida in casa Kings e domina Cousins, nonostante una buona partita del collega di ruolo.

Ma Miles è fenomenale mettendo su 24 punti e 13 rimbalzi, e limitando Cousins a soli 12 punti con 9 rimbalzi.

Vinciamo facile 109-94 e chiudiamo la stagione con un misero, ma poteva andare molto peggio, 10-19, penultimi nella Lega e con lo stesso record dei Mavs.

 

Ma facciamo un bel carico di premi stagionali:

- Barnes è il Most Improved Player registrando 23.6pp, 5.2rb, 6assist, 1.1stl, e 1.1blk

- Plumlee è il 6th man of the year: 14.2pp, 10.2rb, 1.7assist, 1.4blk

- Goodwin (17.6pt, 3.3rb) è nel secondo quintetto All Rookie 2014 insieme a Len (6pp, 5.9rb)

- Barnes è anche nel terzo quintetto All NBA Team 2014.

Insomma niente male per una stagione cominciata 0-10 con una squadra che sembrava senza speranza.

 

I campioni NBA 2014 sono gli Oklahoma City Thunder che vincono in finale 4-1 con i Bulls, che avevano clamorosamente eliminato gli Heat del ancora una volta MVP James.

 

Ci tuffiamo dunque in questa estate 2014 dove puntiamo sul Draft per costruire un gruppo vincente, abbiamo 3 scelte, visto che sia i Wizards che gli Indiana Pacers hanno fatto i Playoffs, più una top scelta nostra.

Prima di lasciare la stagione passata ecco una breve considerazione dei miei giocatori:

- Goran Dragic voto 6.5: Comincia la stagione un pò in difficoltà, con tournovers e tiri unpò forzati, ma alla fine è uno dei migliori passatori della lega con 9.7 assist a gara. Trova la sua dimensione avendo a disposizione almeno 3 opzioni offensive, ma onestamente mi aspettavo fosse più leader.

- Archie Goodwin voto 7: Anche lui, come tutti, soffre un inizio terribile, ma la sua media punti si è alzata vertiginosamente di settimana in settimana, arrivando a quasi 18 a gara. In difesa deve ancora lavorare, così come sulla mentalità di squadra in frangenti cruciali, ma è sicuramente uno scorer di gran classe e ben sopra le aspettative.

- Harrison Barnes voto 7.5: Entrato (seppur come riserva di un infortunato) nell'All Star Game, fa parte del 3° quintetto NBA, Most Improved Player, 9° nei marcatori. Che altro volete? E' il trascinatore della squadra, il mio investimento migliore con possibilità di portarci ai vertici se supportato da un grande cast.

- Markieff Morris voto 5: Ahimè uno dei giocatori che mi ha deluso. Gioca quasi 26 minuti a gara ed è stato tutta la stagione sul filo del nervosismo chiedendo più minuti. Detto questo non è poi in grado di andare oltre i 3.2pp e i 4.5rimbalzi. Dovrà lavoare e rompere di meno.

- Alex Len voto 6: Acerbo in attacco e ancora da far lavorare, ma giocando 20 minuti a gara è in grado di prendere quasi 6 rimbalzi a partita. Diciamo che su di lui c'è da lavorare, ma la giovane età ne giustifica le carenze.

- Miles Plumlee voto 7.5: Punta di diamante della squadra con la doppia doppia di media ma soprattutto la sensazione di avere il prossimo Marc Gasol. Completo, deve solo migliorare l'esperienza in campo. Già corteggiato da diverse squadra (Lakers, Celtics e Dallas) che in stagione non la smettevano di offrirmi giocatori per lui.

- Marcus Morris voto 6.5: il fratello gemello da invece il suo. E' anche lui da seguire per perfezzionarlo, ma promette di poter essere un cambio di Barnes e all'occorrenza anche un 4 undesized di ottimo livello.

- Dionte Christmas  voto 6: 14 minuti a gara e triple dagli scarichi. Cambio di Goodwin che da continuità nello stile di gioco. Limitato ma fa il suo.

- Channing Frye voto 5: Mi sarei aspettato di più da un veterano come lui. In campo 18 e passa minuti ma in grado di segnar appena 4.5pp. L'ho tenuto per la sua esperienza, per guidare i giovani, ma al momento sembra non stare al passo. Ci parlerò.

- Ish Smith voto 5.5: Mah a parte lamentarsi per il minutaggio non ha fatto granchè. Meglio di lui Nedovic che credo proprio l'anno prossimo prenderà il suo posto come play di riserva numero 1. Non credo lo rinnoverò visto che ha la team option.

- Nemanja Nedovic voto 6.5: Ancora più acerbo di Len se possibile, ma con appena 9 minuti a gara è sui 3.8 punti a partita con una prestazione da 18 punti in una gara. Tiro da tre affidabile, qualche lacuna in difesa ma buona visione di gioco. Anno prossimo mi fiderò di lui senza dubbio.

Wednesday, April 9, 2014

Phoenix Suns 2013-2014: Ultimi sussulti di stagione

Faccio un salto a Kentuky dopo l'All Star Weekend per dare un occhio a questo Julius Randle, considerato una top 5.
In campo balzano agli occhi tutti i pregi e i difetti in pochi minuti.
Pregi: Fisico pronto a giocare in NBA, robusto e scolpito quanto serve; Aggressività una spanna sopra la media dei colleghi collegali; Tecnica sopra la media per i pariruolo (AG); Istinto per il rimbalzo e movimenti veloci per la stazza.
Diffetti: Braccia corte, tiro dalla media pressochè inesistente, movimenti in post rivedibili, aggressività a volte rischia di sfociare in falli rapidi.
Insomma c'è un pò di tutto, tra cui la convinzione che da subito si avrà un giovane in grado di prendere rimbalzi e difendere di aggressività, ma sicuramente farà molta fatica a segnare finchè non lavorerà sulla tecnica di tiro.
Senza un jumper è troppo facile da marcare.
Ma il pregio migliore è sicuramente aver lavorato un anno con Coach Calipari, uno dei migliori.
Sono abbastanza convinto che una pescata dalla 4-5 in poi non sia per nulla sprecata, anche se ci vorrà pazienza, ma è sicuramente un candidato ad essere un futuro All Star.
Best Case Scenario: Chris Webber
Worst  Case Scenario:Kenneth Faried


Intanto tra quelli più grandi c'è una stagione regolare verso la conclusione.
Giochiamo con Boston a casa nostra e viene fuori una gara bellissima.
Partiamo in difficoltà con Rondo e Sullinger sopra le righe, mentre noi siamo vaghi al tiro, non abbiamo continuità ed escono fuori tutti i nostri difetti in difesa.
Non molliamo però, restando in scia e sorpassando i Celtics nell'ultimo quarto con il nostro gioco da tre e una difesa più attenta che limita i verdoni a soli 19 punti nell'ultimo quarto.
La prima sconfitta post All Star arriva a Charlotte, contro dei Bobcats motivati in piena lotta per il 6th posto nei playoffs in una east coast confusionaria. Perdiamo 112-100 in una gara dove siamo sempre a tiro, ma non sembriamo mai in grado di prendere il comando.
Qualche giorno dopo atterriamo a Miami in una partita sulla carta impossibile.
Siamo quotati 10 a 1 per la vittoria, praticamente non sembra esserci storia.
Invece andiamo a riposo 56-50 per noi. Miami sembra non contenere il nostro entusiasmo e il tiro da fuori ci consente di ributtarli indietro.
Tutto però fino al quadro periodo.
Gli heat chiudono i ranghi e con un James in versione MVP (33 punti 7rb 5as) si riportano sotto dopo due minuti di parziale 10-2 e poi sopra con un quarto periodo da 28-15 per loro. Finisce 102-98 per gli Heat, nonostante i 28 di Barnes, i 26 di Goodwin e i 18+14 di Plumlee. Altro livello, purtroppo.
Ci sfoghiamo così sui 76ers qualche giorni dopo, facendone un po quello che vogliamo e finendo 114-102 per noi, con una prestazione da 31 punti per Goodwin, che verrà eletto rookie del mese di marzo.
Plumlee viene molto limitato in attacco da Noel, che lo costringe ad un 5-12 dal campo, considerando la media del 64% al tiro il nostro centro lo subisce moltissimo.
Dopo aver relegato i 76ers all'ultima posizione della Lega, andiamo a Minnesota per una severa ripassata. I lupi sono affamati e in piena lotta per il 5 posto ad ovest. Non c'è storia in una partita giocata ad una velocità folle (128-117) che ci vede soccombere senza essere mai in partita.
Unica nota positiva i 18 punti di Nedovic.
Entriamo così nell'ultimo mese di stagione regolare con il nostro record di 8-18 e 3 gare al termine.
Aspettiamo i Lakers, in fondo alla western conferenze, praticamente uno scontro diretto.
Poi andremo a Houston ad affrontare la squadra più in forma della Lega e chiuderemo a Sacramento.
Diciamo che fare un 2-1 sarebbe una bella soddisfazione per chiudere l'anno con 10 vittorie.