Monday, March 31, 2014

Phoenix Suns 2013-2014: Miglioramenti


Parto dall'Australia con una strana sensazione. 

Quella di quando noti qualcosa su cui riflettere e cominci a vedere il domani in maniera diversa.

Il viaggio verso Los Angeles è lunghetto, ma lo passo quasi tutto con il mio taccuino a prendere appunti, disegnare opzioni rotazioni future.

Si perchè ho visto veramente un ragazzo che potrebbe cambiare il ruolo di playmaker dall'estate prossima.

Parlo ovviamente di Dante Exum.

Molti sono scettici, ma io parto con la convenzione che questo qua ce la farà e farà cose mai viste.

Dante ( e già il nome mi piace) è un giocatore rivoluzionario.

Sembra un Penny Hardaway  con il primo passo di Iverson e la visione di gioco di  Kidd.

Ovviamente in prospettiva, perchè al momento alcuni aspetti sono molto acerbi.

L'aspetto più critico al momento sembra il Jumper, non ancora di livello e probabilmente l'aspetto su cui lavorare di più.

Oh chiaramente se mette su un buon jumper non lo fermi più.

Miglior scenario: Un Penny Hardaway ancora più forte.

Peggior scenario: Shaun Livingston.




Ma torniamo un attimo a Phoneix. 

Dopo la vittoria a Los Angeles ci attendevano le sfide di Indiana e Washington.

Perse entrambe.

Però sempre in quel discorso di prima di giocarcele fino in fondo. I Wizards in particolare li teniamo li con il fiato sul collo fino a 2' dal termine, quando Barnes prova a riportarci sotto con una tripla un pò forzatina e subiano la tripla di risposta che ci uccide definitvamente.

Ci può stare.

Anche perchè qualche giorno dopo a Detroit Plumlee tiene a bada Drummond e Monroe, portandoci alla seconda vittoria stagionale.

Una grande prova di forza in una partita tutta sportellate e ribaltamenti di risultati.

Praticamente in parità tutto il tempo, riusciamo a portarla via grazie ad un and 1 del nostro centrone di fiducia che chiude i conti con la difesa allo scadere regalandoci una vittoria 100 a 98.


Perdiamo poi in casa contro gli Spurs ma anche qui non siamo succubi del loro gioco, andiamo addirittura in vantaggio nel terzo quarto, per poi cedere alla loro difesa a fine gara.

Non abbiamo corso abbastanza e per questo siamo ancora a secco nel nostro palezzetto


Ma due giorni dopo "sverginiamo" la nostra arena contro i Nets, grande delusione della stagione. 

Loro sono senza deron Williams, infortunato, ma noi abbiamo una voglia di vincere clamorosa.

Barnes fa la partita della sua carriera con 38 punti di cui 12 nell'ultimo quarto. Al resto pensa un ottimo Goodwin, in grande crescita e il solito Plumlee. Dragic come sempre ci guida verso la vittoria non senza patemi nei secondi finali: 105-101.

Finalmente!

 

Siamo 3-13, non certo un record esasltante, ma siamo  in crescita e cominciamo a vedere cosa possiamo diventare.

Sono positivo mentre viaggio verso Lawrence.


 

Sunday, March 30, 2014



Vi ricordate la sfida con Memphis? quella dove avevo promesso di stare in panchina? 

Bene l'abbiamo giocata e l'abbiamo persa.

Ma le parole hanno un peso e quando dico "l'abbiamo giocata" intendo che finalmente abbiamo giocato.

Sotto di 15 all'intervallo raduno i miei e chiedo  <Adesso voi pensate di tornare in campo a giocare i rimanenti 24 minuti senza sforzo, tanto oramai è andata. Giusto?>

Facce di chi lo pensa ma non lo vuole dire.

<Sbagliato. Entrate in campo per giocarvela e cerchiamo di riportarci sotto. Ragazzi a loro è entrato di tutto, basta un quarto di difesa dura e attenzone in attacco e siamo di nuovo a contatto>.

E così è.

 

Giochiamo per vincere e arriviamo anche a -1 a 5 minuti dalla fine, per poi ovviamente pagare negli ultimi minuti lo sforzo fatto, l'inesperienza e ovviamente una preparazione maggiore dei Memphis che con Randolph, Conley e Gasol ci tiene a bada e chiude 105 a 100.

Ci può stare e sono orgoglioso dei miei ragazzi.

Come avevo preventivato però questo modo di pensare ci avrebbe portato a buoni risultati.

 

La svolta arriva contro un avversario ancora più tosto dei Grizzlies: i Clippers a casa loro.

Lo vedo subito dagli occhi dei miei durante il riscaldamento. Aver toccato con mano la vittoria qualche giorno prima gli ha lasciato energia, consapevolezza e voglia di vincere.

Giochiamo contro ogni previsione, limitando in difesa Griffin e caricando di falli Paul, costretto a non star fuori parecchio durante la gara.

Il nostor problema si chiama Crawford.

La partita è punto a punto fino all'inizio del quarto periodo grazie a questo ragazzo in grado di ributtarci indietro dopo ogni maledetto allungo.

Triple sopratutto, ma anche un discreto gioco da dentro.

Barnes decide di prenderlo lui e gli mette la museruola, mentre in attacco fa vedere di che pasta è fatto.

Andiamo avanti e ci troviamo ad 1'32" sopra di 7 punti.

Finita.

NO.

Sbagliamo tutto in attacco e prendiamo una tripla, l'unica del quarto da Crawford che ci riporta prima a -2 e poi, grazie ad un clamoroso 1 su 2 di Dragic, Paul da il pareggio ai Clippers a 112 con 18" da giocare.


Ma i miei ragazzi vogliono vincere lo so, ho visto durante il timeout la rabbia di aver buttato via 46' di perfezione in poco meno di 2 minuti.

<Prendiamo un tiro ragazzi. Uno solo allo scadere. Chi se la sente?>

<Lo prendo io mister> sono le parole di Harrison Barnes.

<Ok allora giochiamo su di te ma tutti pronti a prendersi questa responsabilità se arriva un raddoppio o il tiro non è pulito>.

 

Non ce ne sarà bisogno. 

Il capolavoro viene firmato e impacchettato da Barnes che riceve dopo un paio di blocchi, finta di giocare un pick and roll con Plumlee per poi allargarsi sulla linea da 3 punti e bum. 

115-112. 

Siamo cresciuti tutti di botto.

 

Adesso arrivano sfide difficili con Indiana, con Washington e con Detroit.

Ma lo so che i miei ragazzi adesso possono giocarsela. 


Quindi li saluto, mi complimento e partirò per un paio di settimane per proseguire la mia torunè alla ricerca dei giovani talenti.

Destinazione Australia.


Monday, March 24, 2014

Phoenix Suns 2013-2014: WTF??????

 
 

Sono a vedere un pò di College a sud di Indianapolis, stavo proprio guardando con interesse Indiana University, ma mi arriva un messaggio, una chiamata e devo tornare a Phoenic di corsa, la sera stessa e arrivare di la a notte fonda.


Stavo osservando questa giovane ala di Indiana, tale Noah Vonleh, molto interessante.

E' ancora parecchio grezzo, ma devo dire che per essere un 6-10 si muove parecchio bene.

Ho un ottimo ball handling per la sua stazza, un jump interessante su cui si può lavorare, buon istinto a rimbalzo e cattiveria agonistica fondamentale ad alti livelli.

Gira voce sia uno che ascolta e impara rapidamente, insomma mi piace parecchio e lo terrò d'occhio in caso si dichiari per il prossimo draft.

Lo vedo potenzialmente con un Chris Bosh in grado di giocare da 4 e da 5, ma con un ball handling migliore di Chris alla stessa età.

http://sports.yahoo.com/news/indiana-freshman-noah-vonleh-leaning-toward-declaring-for-nba-draft-012234571.html


Insomma appena finita la partita (pomeriggio nell'Indiana) e mi appresto ad andare a parlare con il ragazzo, mi arrivano messaggi e telefonate preoccupanti.

Girava da un pò quest'aria, ma ora qualcosa va fatto perchè altrimenti va tutto al diavolo.

Il mio staff mi scrive "Stiamo perdendo di 43 punti a Denver".

Abbandono tutto e salgo sul mio aereo privato (pagato da diversi imprenditori a cui poi darò appalti in Italia, ovviamente) e volo a Phoenix mandando il seguente, perentorio messaggio "Finita la partita docce rapide e vi voglio in palestra a Phoenix immediatamente. Tutti".

"Presidente ma la partita finisce alle 21 (orario Westcoast)".

"Vi aspetto entro mezzanotte".

Parto.


Il problema non è ovviamente la sconfitta, i 43 punti e i 40 finali che ci rifilano di scarto (128-88) non è nenache il tragico inizio di stagione di per se, siamo 9 giocate 9 perse, ancora neanche una vittoria dopo quasi 2 mesi di campionato.

Il problema è che stiamo giocando con superficialità, senza animo e soprattutto buttando via le gare partendo dal concetto che ce la possiamo giocare.

Sbagliato.

Abbiamo la percentuale di realizzazione peggiore (41%) siamo la squadra che prende più punti dagli avversari (116 a partita), abbiamo una differenza punti clamorosa tra fatti e subiti a partita (-24) e perdiamo 4 palle a partita in più della meno peggio della lega (noi siamo a 20.7 TO).

Tutto questo significa molto di più del semplice tremendo record di 0-9.


Affronto quindi i miei giocatori cercando più che di rimproverare, di far capire cosa è questo progetto.

"ragazzi, si può anche perdere, non è questo il punto. Il problema è che non ci stiamo battendo. Io voglio vedere delle gare dove non mi interessa la vittoria finale, ma sapere che abbiamo tenuto la partita con i denti, vi voglio sanguinanti, stanchi.

Invece sembrate degli sbandati in un campetto ricreativo la domenica in parrocchia.

Questo non è accettabile".

Abbiamo perso con squadre nettamente superiori come Portland, GoldenState, oggi Denver o i Bulls, ma le abbiamo prese anche da squadre con cui potevamo batterci come Atlanta, New Orleans, i Cavaliers, i Magic e gli Utah.

Le ultime due poi dolorosissime, di 15 con i Magic e di 17 con Utah, a casa nostra entrambe e con team ampiamente alla nostra portata.


"Dovete prendervi la repsonabilità di quello che fate, non è possibile vedere che si segnano solo 30 punti nel pitturato.

Significa non sbattersi nel cercare il tiro da sotto.

Ci si accontenta di Jumper dalla media o di tiri da 3 su scarichi ridicoli o semplici pick and roll.

Vi rendete conto di quanto è pericoloso giocare così?"

Infatti non riusciamo a giocare dentro l'area, nonostante ottimi penetratori come Barnes o Goodwin e un centro come Plumlee che sta giocando veramente bene.

Tutti jumper, tutte soluzioni estemporane, devo far capire che non è il risultato che mi preoccupa, ma il modo con il quale ci si arriva.


"Il mio amico Coach Barba dice sempre che non si può pensare di perdere, perchè una squadra deve imparare a vincere.

Io la vedo così: non si può accettare di perdere prima di essere scesi in campo e non provare a vincere.

Perchè se perdo 29 partite su 29 ma me le sono giocate tutte la mentalità è giusta e si può cominciare a vincere.

Ma se giochiamo così l'anno prossimo non solo dovremo vincere, ma bisognerà anche che impariate a sanguinare".

"Di voi posso solo fare i complimenti a Plumlee che è quasi in doppia doppia costante (12.4pp e 9.4 rimbalzi), bravo e continua così, perchè alla fine è l'unico che vedo sbattersi in attacco nel cercare il contatto con l'avversario, il tiro migliore.

Voi altri sembrate in vacanza".


Non mi interessa infatti vedere Barnes con 23 punti a partita, 6.7 rimbalzi, 5.4 assist, perchè ci faccio poco se non il premio di MIP, che però così resta fine a se stesso.

Ok la conferma, come pensavo, di Goodwin come una delle migliori matricole (14.5 punti a partita), Christmas ottimo da 7.3 a gara o Len con 7.3 rimbalzi a partita, ma io voglio 12 giocatori che si sbattono come Plumlee su ogni palla.

"Adesso ragazzi a dormire e pensateci su. Tra pochi giorni si va a Memphis nell'ultima partita del 2013.

Voglio vedervi sbattervi, cercare il tiro migliore e soprattutto entrare in campo con la mentalità di chi non è già sconfitto.

Sarò in panchina ma considerate che io più riesco a viaggiare per seguire i ragazzi delle high school e nei College, o in giro per il mondo e più potrò pianificare in maniera solida il nostro futuro.

Non mettetemi i bastoni tra le ruote".

Friday, March 21, 2014

Phoenix 2013/2014 Season: Rules

Ecco la parte "tecnica" della associazione in corso:

Stagione 29 partite
Playoffs 5-5-5-7
Durata 12 minuti quarto
Difficoltà: Superstar
Velocità: 50
Tiri: Manuale

Sliders:


Offense                 (utente/CPU)
Inside Shot Success:      42/48
Close Shot Success:  43/49
Mid-Range Success:   45/49
3PT Success:       46/47
Layup Success:    48
Dunk in Traffic Frequency:  52  
Dunk in Traffic Success:                 50
Pass Accuracy:    48/46
Alley-Oop Success: 50
Contact Shot Success:   38/41

Defense             
Driving Contact Shot Frequency: 100    
Inside Contact Shot Frequency: 100      
Layup Defense Strength TAKEOFF:  65 
Layup Defense Strength RELEASE:   80 
Jump Shot Defense Strength GATHER: 70          
Jump Shot Defense Strength RELEASE: 70          
Help Defense Strength: 75        
Steal Success:  48

Attributes         
Quickness:   41
Vertical:  46       
Strength: 51/55               
Stamina: 51       
Speed:  54/52
Durability: 50    
Hustle: 40/35
Ball Handling:  46
Hands:  40
Dunking Ability:  50
On-Ball Defense: 50/70
Stealing:  49/48  
Blocking:  40/90
Offensive Awareness: 50/52  
Defensive Awareness: 60
Offensive Rebounding:                50/40   
Defensive Rebounding:  50       
Consistency:   50
Fatigue Rate:  54             
Injury Frequency:  51   
Injury Severity:  40

Tendencies
Take Inside Shots: 50    
Take Close Shots: 50     
Take Mid-Range Shots: 60          
Take 3Pt Shots: 53         
Post Shots:  65 
Attack the Basket:  50  
Look for Post Players: 75            
Throw Alley-Oops: 50   
Attempt Dunks:  50       
Attempt Putbacks:  65/55          
Play Passing Lanes:  55/52
Go for On-Ball Steals:  50            
Contest Shots: 68           
Backdoor Cuts: 70/75

Fouls    
Over the Back Foul Frequency: 90/93   
Charging Foul Frequency: 99     
Blocking Foul Frequency:  81/68
Reaching Foul Frequency:  70/72
Shooting Foul Frequency:  90/68
Loose Ball Foul Frequency: 90



NOTA DRAFT 2014:
Ho fatto ad inizio stagione (licenziandomi e prendendo il controllo di tutte le franchige) gli scambi di pick per rendere al meglio l'attuale situazione delle pick che ci saranno al prossimo draft.
Molte sono protette e sono impossibili quindi da fare, ma in altri casi è stata una cosa lunga ma semplice da fare e la consiglio.
Uno dei motivi per i quali ho scelto i Suns è stato proprio il fatto di avere una mia scelta alta + la scelta protetta di Indiana, ma che protetta 1-10 è sicuramente una scelta al primo turno, + scelta protetta Wizards e Minnesota.... praticamente se mi dice bene ho 4 scelte al primo giro...
Questo il link sul quale mi sono basato:
http://grantland.com/the-triangle/nba-bag-figuring-out-the-ever-changing-pick-swapping-2014-draft/


Phoenix Suns 2013/2014 Roster



Phoenix, Arizona
3/19/2014
3 PM
"Sono qui per vincere, non per partecipare e neanche per fare bene.
Non mi darò pace finchè non avrò portato i Suns al vertice di questa lega, li dove neanche Sir Charles è riuscito".
Comincio sempre un pò ad effetto, la butto lì perchè poco dopo arrivano le notizie sulle quale devi dare spiegazioni.
"Avete seguito la mega trade che ho fatto con i Warriors, l'avete criticata, l'avete analizzata, forse la cominciate a capire, sicuramente la capirete prima o poi.
Sono arrivato in Arizona sapendo di voler cambiare le cose, di dover trovare una direzione.
Ho fatto le mie proposte e sono state accettate.
Mi sono accertato della possibilità di inserire le scelte al Draft realistiche (ovvero ogni squadra ha le scelte aggiornate alle trade del mondo reale) e ho capito che con i Suns avrei avuto una mia scelta alta più il primo giro di Indiana (protetta 1-10), Washington e Minnesota, tutte protette, ma per assurdo potrei avere 4 scelte al primo giro. Da li sono partito".
"L'idea è quella di far maturare dei ragazzi quest'anno e pescare 2-3 inserimenti nel prossimo Draft. A quel punto tutti assieme andremo verso il nostro obiettivo: diventare una squadra di livello alto.
Il mio lavoro quindi questo primo anno sarà su due fronti: Mettere in campo la squadra e seguire quello che succede nel mondo dei prossimi professionisti.
Il mio staff è già al lavoro da mesi e abbiamo un piano ben preciso".
"Ho dovuto fare delle scelte dolorose, ma bisognava fare delle scelte chiare quando si vuole arrivare da qualche parte.
Ho tagliato Okafor, O'Neal (preso con lo scambio Barnes) e Barbosa. Non perchè non mi piacciano come giocatori, ma perchè devo puntare al futuro e sono tutti giocatori con i quali, dopo aver parlato bene, ho capito che non avrebbero accettato di lasciar spazio alle nuove leve.
Al momento l'unico senatore che abbiamo è Frye, al quale va il merito di aver accettato i 15-18 minuti in cui sarà in campo.
Per il resto avremo sostanzialmente 4 rookie di cui 2 giocheranno in quintetto e quasi tutti al secondo o terzo anno di esperienza in NBA.
Siamo una squadra di gente inesperta, c'è poco da fare.
Parlando con i ragazzi ho detto loro che l'unico con la licenza di decidere è Dragic, il nostro punto di riferimento al momento.
Gli altri si conquisteranno la propria fetta di decison maker dimostrando sul campo quello che sanno fare.
Ecco quindi il quintetto con il quale scenderò in campo contro Atlanta:
PM Dragic (34')
G    Goodwin  (25')
AP  Barnes    (36')
AG  Morris    (26')
C    Len         (20')
bench:
PM Nedovic    (10')
PM/G I.Smith   (10')
G     Christmas  (15')
AP   Morris      (12')
AG  Frye          (20')
AG/C Kravstov  (5')
C     Plumlee      (25')
"Sono convinto che l'inizio sarà difficile, ma piano piano troveremo la quadratura. A presto amici"

 
 


Wednesday, March 12, 2014

Summer 2013 Press Conference



"I'm swearing, for God's sake! It's f**king hot here!"  Comincio così la conferenza stampa, la prima qui a Phoenix dove, credetemi, il caldo non è paragonabile alla mia Roma. 

Sdrammatizzo, cerco di mettere tutti a proprio agio, rompendo il rumore dei flash nella stanza.

"Mi scuso con tutti per l'attesa. Sono arrivato lunedì tardo pomeriggio a Phoenix e mi sono chiuso in Hotel con il mio staff per decidere le ultime cose.

Ieri ci siamo invece incontrati con la società, per discutere gli ultimi dettagli di un accordo che ora vi illustro".

 

Bevo, con sto caldo...

"Ho firmato un accordo biennale con un ulteriore rinnovo a 4 anni in base al mio rendimento.

Il rinnovo nell'estate 2015 scatterà solamente se avrò portato la squadra ai Playoffs nella stagione 2014-2015.

Se avverrà il progetto andrà avanti altri due anni, fino al 2017, anno nel quale dovremo essere andati almeno in finale NBA".

 

Brusio in sala.

"So che molti si chiederanno se rispetterò gli impegni visto il precedente con i Golden State. 

Non basta ovviamente che vi risponda di si, quindi cercherò di spiegarvi quali sono le mie motivazioni.

Avevo già deciso di intraprendere un'avventura di 4-5 stagioni con una squadra da lottery perchè molto affascinato dalla draft class 2014. 

Ma l'assenza di un roster certificato dal mio creatori di mondi di fiducia, mi ha spinto a partire con Golden State.

L'idea era quella di vincere in 2 anni, cotta e mangiata.

Ho scelto una squadra giovane ma non troppo, cercato e ottenuto quella trade che costruisse un asse play-pivot di livello e andava tutto bene.

MA non era la mia squadra, la mia testa era già rivolta a quale squadra avrei scelto, cosa avrei fatto, quali obbiettivi e non potevo certo continuare così.

Chi mi conosce sa che ho alle spalle incarichi di 4 anni almeno se non 5, quindi la motivazione mi porta lontano.

Anche senza titoli, come fu per i Rapotrs del 2k10.

Questa è la mia avventura e arriverò, se raggiungerò gli obbiettivi alla fine, sperando di alzare il titolo entro il 2019".

 

Bevo ancora.

"Phoenix mi stimola perchè ha una tradizione, ha un nucleo da sfruttare e delle opportunità di entrare nel mercato con un orizzonte lungo. 

Abbiamo forse 4 scelte al primo giro.

La nostra, quella di Indiana (protetta 1-14) quella di Minnesota e Wizzards (protette entrambe 1-13).

Spiegherò poi in una sezione tecnica come intendo sistemare la questione delle pick come nella realtà.

Insomma gli ingredienti ci sono per far crescere la squadra e renderla competitiva già nella prossima stagione. Basta solo puntare sugli uomini giusti".

 

Arrivano le domande, la prima da una giornalista (bionda) del "Kobangeles Time" 

"Senta ha velatamente parlato di trade, intende sconvolgere la squadra? non pensa che questo possa snaturare l'esperienza di realismo?"

Vedo subito del Barbatrucco in tutto questo ma rispondo da buon italiano:

"Le trade non snaturano se non portano vantaggi immediati pesanti come quello di Aldridge nella scorsa esperienza. Su cosa farò, per ora mi tengo il riservo, ma presto vedrete".

 

Ne arriva un'altra:

"Quando scenderete in campo? Quanto dobbiamo aspettare?"

Rispondo: "Non c'è fretta, ho un sacco di cose da fare prima. Devo decidere dei dettagli fondamentali che porterò avanti fino alla fine. Il mio abbraccio va a Bisy che oramai ha perso il sonno e sta cercando il modo di farsi dare il roster... presto passerà al rapimento con richiesta di riscatto"

 

E parte l'hashtag #bisystaisereno



#welcome