Thursday, July 31, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Playoffs 1st round game 4 and 5


"Say my name..."
"Joel Embiid"

Quando a 16 anni Joel abbandona la pallavolo per la pallacanestro lo fa perchè gli viene detto che qul fisico con il movimento di piedi che possiede naturalmente il cameronense merita un tentativo nella pallacanestro.
Non lo conosce nessuno e quando a 18 anni arriva a Kansas viene considerato solo un prospetto, acerbo com'è, con tutta quella inesperienza e un fisico da plasmare ancora.
Ma Embiid ha bruciato le tappe e alla velocità di un robot programmato per giocare a pallacanestro.
Da prospetto diventa una solida candidatura al primo giro e poi alle prime 3 chiamate, probabilmente terzo dietro Wiggins e Parker.
Siccome però Joel è abituato a bruciare le tappe viene incredibilmente scelto alla seconda chiamata da Phoenix, passando su Wiggins che verrà chiamato dai 76ers.
Critiche, anche perchè lasciamo lungo la strada un centro già pronto come Plumlee.
"Embiid è un ottimo giocatore, probabilmente con un pò di lavoro potrà crescere bene, ma i Suns hanno già un nucleo giovane ed era sicuramente meglio tenere un centro già formato come Plumlee".
Questo è il ritornello costante fino almeno a metà stagione.

Joel però le tappe le brucia una dopo l'altra, chiudendo la stagione da rookie in doppia doppia, mostrando costanti miglioramenti.
Eppure i Suns non centrano i playoffs e nuovamente si torna a parlare di cosa poteva essere con Wiggins in quella squadra.

Stagione da sophomore e la corsa di Embiid non si ferma.
Chiuderà la regular season con 16.3 punti a gara, 12.2 rimbalzi e 2.2 stoppate.
I Suns si qualificano ai Playoffs per la prima volta da 5 anni.
Joel corre ancore e nelle prime 2 partite segna 20.7 punti a gara con 11.4 rimbalzi.
Arriva gara 3, la pesante sconfitta con i Warriors e Phoenix ad un passo dall'eliminazione.

In gara 4 però eccolo, il momento in cui il mondo NBA ha visto cosa significava quella chiamata al secondo giro.
Joel Embiid mette a referto 35 punti, 25 rimbalzi e 3 stoppate, portando quelli che per una notte sono stati i suoi Suns alla vittoria 98-95 a San Francisco, riportanto la serie sul 2-2 con la bella a Phoenix.

Si torna a casa dunque e Embiid non accenna a fare passi indietro.
No neanche se le cifre sono meno spaventose con "soli" 22 punti, 15 rimbalzi e 5 assist, ma la sensazione nella vittoria 118-104 è che Golden State ha impostato la gara per fermare lui.
Barnes ne mette 29, Dragic 19 con 13 assist, ma veramente in queste due partite i Suns sembrano la squadra di Joel.
Si quel Joel Embiid che a 16 anni giocava a pallavolo e adesso ha portato la sua squadra NBA al secondo giro dei playoffs.

Si va a Oklahoma City, in una sfida che sembra già scritta.
I Thunder sono alla ricerca del 3peat con un roster che dice: Westbrook, Exum, Durant, Williams e Ibaka.
Sarà dura, soprattutto dopo la serie contro i Warriors, il rischio è che ci si senta appagati, d'altronde siamo tra le prime 8 squadre della Lega.

Saturday, July 26, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Playoffs 2016, 1st round


Un tiro alla sirena di Thompson, marcato (male) da Goodwin.
Il risultato finale 99-98 per i Warriors che ci rubano e ribaltano il fattore campo.
Comincia 0-1 la nostra prima apparizione ai Playoffs.
Una partita lottato su ogni possesso, con Embiid clamoroso, quasi in grado da solo di raggere la squadra.
Non basteranno i suoi 28 punti, 11 rimbalzi e 5 stoppate, uniti ai 28 punti di Barnes e gli 11 assist di Dragic.
Subiamo, terribilmente a rimbalzo e nel difendere il tiro da fuori, in attacco ci siamo, ma perdiamo delle palle dolorose e subiamo contropiedi.
Il tiro della vittoria di Thompson è l'emblema del nostro problema: Passaggio di Bladsoe su taglio in uscita dal blocco non seguito da Goodwin.
3 punti e adesso siamo già obbligati a vincere.

Cosa che facciamo in gara 2, con una partita tutta di orgoglio rimettiamo in parità la questione chiudendo 111-103.
Numeri alla mano abbiamo giocato con i nostri "big three", Barnes (25pt) Embiid (23pt) e l'mvp della serata Dragic con 22 punti e 12 assist.
Colmiamo molte lacune in difesa, soprattutto nel non concedere seconde possibilità ai Warriors, grazie ad un Vonleh al suo career high nei rimbalzi (17).
Si va a San Francisco sull 1-1 (ricordo serie al meglio delle 5).

Qui l'atmosfera è quella delle grandi occasioni, l'aria che ti fa sentire veramente piccolo davanti a quel pubblico clamoroso che sugli spalti della Oracle Arena incita i suoi.
Pronti via ed è subito un disastro 22-6 dopo 7 minuti.
Non funziona nulla.
In attacco sopratutto non abbiamo gioco. Nessuno.
Barnes prova a fare un pò a sportellate, Embiid si fa vedere ma chiudiamo la gara con un 31% al tiro.
Non sarebbe mai bastato, ancor di meno contro questi Golden State qui, in grado di non strafare, ma lasciarci sempre sotto botta.
Dragic non c'è con 4-16 al tiro, Vonleh fa 1-11, Gentile in 21 minuti prende solo 2 rimbalzi e finisce 0-5 con 2 TO.
Un disastro completo, ben sinstetizzato dal risultato 80-68 per i Warriors che si portano sopra 2-1 e adesso avranno il Match Ball da giocarsi in casa e poi comunque vada un'altra occasione.

Siamo spalle al muro, entrati da favoriti dopo una stagione complessa, con l'anatema di Alp nella testa.
Dobbiamo andare oltre, dobbiamo vincere la prossima partita.


Wednesday, July 16, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Not one, not two.. THREE!!



Vinciamo le ultime tre partite e voliamo incredibilmente in quarta posizione ad Ovest, sfilando la Division, per differenza vittorie-sconfitte conference, ai Warriors.
Un esito incredibile che ci porta li dove volevamo e forse ancora meglio di quando pensavamo di poter ottenere.
Dopo aver portato via con sofferenza estrema la vittoria contro i Wizards, quella che ci aveva regalato l'accesso ai playoffs, l'obiettivo era non arrivare settimi, perchè significava Blazers.
La prima sfida era contro gli Spurs, diretta, chi vince sprofonda e si becca la 7a piazza, chi vince è sicuro almeno della 6a.
Vinciamo 109-103 in una partita cominciata benissimo, quasi in dominio e poi portata indietro dagli Spurs, con Parker e Duncan che nel 2016 hanno ancora parecchio da dire.
Ma siamo più freschi e riusciamo a sfruttare bene le nostre armi, con gli ultimi possessi decisivi per chiudere i conti. Dragic ne mette 20 con 9 assist e Barnes fa quasi tripla doppia (28 9 8).
L'ultima sfida è con i Memphis e dai calcoli perderla potrebbe costarci il 6° posto, rifacendo bene i calcoli. Capiamo che allora c'è un solo risultato possibile: la vittoria.

E vittoria è in maniera netta: 110-95. Mai in discussione.
Chiudiamo la stagione 18-11 e soprattutto, incredibilmente solo 2 vittorie in più dell'anno scorso ma ben 5 posti più in alto, al quarto posto ad Ovest, il che significa fattore campo nella prima sfida contro i Warriors.

Dovremo giocarcela senza guardare altrove, perchè il primo turno per ora conta, anzi conta la prima partita in casa.
Barnes, capocannoniere della Lega con 30.7 punti a  gara, dovrà guidare i suoi a questa che ora sembra più un dovere piuttosto che un'impresa.
Poi forse si potrà pensare al secondo turno, dove arriverebbe la vincente tra i Thunder (in cerca dello storico 3peat) e i Lakers (delusione dell'anno solo 8° dopo aver preso Love e Irving in estate).
Altre sfide ad Ovest saranno Portland - San Antonio e New Orleans - Houston.
Ad est primo posto a sorpresa per i Raptors che se la vedranno con gli Hawks. Bulls contro Miami è la sfida per molti ritenuta una finale ad Est anticipata. Orlando-Brookling, Boston-Charlotte.

Formula playoffs: 5-5-5-7.

Friday, July 11, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Done!


Pensavamo di essere ancora colpiti dalla nostra maledizione, quello che Alp definisce "la redenzione" per l'anno di tanking, eravamo lì a guardare il tabellone in quel di Wasinghton quando all'inizio del quarto periodo diceva 81 Wizards 71 Suns.
Non potevamo crederci, contro una squadra che oramai non ha più nulla da chiedere a questa stagione, non stavamo riuscendo a chiudere i conti e qualificarci ai Playoffs.
In quel momento è scattato qualcosa.
Le critiche per l'esclusione dell'anno prima, le critche per il mercato di 2 anni fa e le scelte al draft, le difficoltà di sentirsi dare della "squadretta divertente" e poco altro.
Tutto in 12 minuti.
Dragic, Barnes ed Embiid decidono che non possiamo tornare a casa senza il lascia passare per la offseason.
Recuperiamo e difendiamo, ce la giochiamo come si deve contro i Wizards di Wall, Bynum e Nene.
Nonostante le due torri di Wasinghton il nostro Embiid decide di superarsi.
Chiuderà con 22 punti e 19 rimbalzi, una delle sue prestazioni migliori.

Nel momento della disperazione per la prima volta vedo i miei tirar fuori gli attributi e allora si, siamo pronti, siamo pronti per i Playoffs.
Finisce 108-104 e la tripla finale a 25 secondi per il +4 è firmata Dragic, perchè giovani si, ma la guida ci vuole.

16-11 bilancio vittorie sconfitte, parimerito con gli Spurs e prossima gara è proprio lo spareggio con loro.
Chi vince è sesto, chi perde settimo.
A sorpresa i Lakers dei big 3, grandissima delusione, si contenderanno l'ultimo posto disponibile con i cugini Clippers.
- 2 partite alla fine, playoffs in tasca, si torna a Phoenix.

Tuesday, July 8, 2014

Phoenix Suns 2015-2016: Almost!


Ci siamo lasciati dopo sole 6 partite e torno da voi per dirvi che ne mancano 3 alla fine della stagione regolare e i Suns sono 7° ad Ovest, con una sola vittoria dalla certezza di poter affrontare i Playoffs per la prima volta dall'era The Answer.

Sono stati tre mesi di concentrazione nei quali Phoenix è cresciuta tanto tra delusioni e colpi di mano, prestazioni esaltanti di gruppo e individuali.


Il record al momento dice 15W 11L e c'è dentro tutta quella rabbia covata l'anno scorso per l'esclusione all'ultima partita, al fotofinish.

Quest'anno  non volevamo arrivare così e siamo veramente ad un passo dal farcela.

Si può dire che si sono vinte le partite da vincere e perse quelle che in fondo ci stava perderle, perchè alla fine ce la siamo giocata con tutte.

Uniche imbarcate clamorose sono state contro i Lakers dei big three (Bryant, Love, Irving), i Portland e i Thunder, rispettivamente primi e secondi ad Ovest, una spanna sopra tutti.

Per il resto siamo sempre stati lì e abbiamo portato via quello che siamo riusciti con il sudore e l'impegno a portare.


E' decisamente l'anno della maturazione, l'anno in cui stiamo vedendo i risultati arrivare e ora un primo turno, se si riuscisse ad agguantare il 6 o addirittura il 5° posto sarebbe affrontabile ampiamente.

Ma questo è anche l'anno di Harrison Barnes, oramai tra i top player senza alcun dubbio, in grado di guidare la classifica marcatori con 30.7 punti a gara ai quali affianca 6 rimbalzi, 5.4 assist e 1.4 rubate a partita, sintomi di un all around player che giustamente ha giocato l'All Star Game.

Se HB40 è oramai l'uomo di questo stato soleggiato e polveroso, fino a poco fa dimenticato dai più, non si può non menzionare Joel Embiid, ardita presa l'anno scorso al Draft, con un primo anno buono, ma forse non abbastanza per giustificare l'aver lasciato li Wiggins.

Quest'anno Embiid sta alzando le cifre, in particolare in questi ultimi mesi, arrivando ad essere oramai la seconda opzione offensiva della squadra e il primo rimbalzista con 16.2 punti a gara, 11.8 rimbalzi e 2.2 stoppate.

Indovinata anche la scelta di Goodwin dalla panchina in grado di produrre 14 punti a gara con Dragic sempre più playmaker (13pp e 8.5 assist), passando dal contributo di Vonleh, l'anno scorso ancora acerbissimo e quest'anno in gradi di essere efficace da tre oltre che puntuale a rimbalzo (6.6 rimbalzi a gara).

 

Ognuno insomma sta portando il suo mattone, compreso il rookie Perri Ellis e il sophomore Gentile, promosso ad inizio anno titolare, rimasto sui buoni contributi dell'anno precedente.

L'unico cambiamento è arrivato proprio a ridosso della trade deadline.

Avendo molti tiratori in squadra, avevamo bisogno di un pò di contropiede e atletismo dalla panca, così ci siamo dovuti salutare con Christmas, mandato a New York per il loro rookie (si nel mio 2kmondo è draft class 2015) Zach Lavine, inutilizzato nella grande mela, scontento e panchinaro, da noi gioca oramai sopra i 10 minuti.

Questa scelta ci è costata le nostre due prossime prime scelte (2016 e 2017), facendoci capire che oramai non è più tempo di puntare su nuovi giocatori, giovani da far crescere, ma dobbiamo trovarci pronti.

 

3 partite alla fine che ci porteranno a Washington (8-17) per poi giocarci uno scontro diretto con gli Spurs (16-11), vincerlo vorrebbe dire probabilmente arrivare almeno sesti e non così evitare Thunder o Blazers, onestamente le uniche due squadre furoi dalla nostra portata.

Conluderemo la stagione poi a Memphis, nello sprofondo della west coast (9-16) ma pur sempre temibile.

Attenzione perchè vincere 1 partita su 3 ci assicurerebbe i playoffs, ma vincerle tutte potrebbe addirittura portarci su al 4° posto, considerando che i Warriors (nostri rivali di division) sono 16W 10L.