Vi ricordate la sfida con Memphis? quella dove avevo promesso di stare in panchina?
Bene l'abbiamo giocata e l'abbiamo persa.
Ma le parole hanno un peso e quando dico "l'abbiamo giocata" intendo che finalmente abbiamo giocato.
Sotto di 15 all'intervallo raduno i miei e chiedo <Adesso voi pensate di tornare in campo a giocare i rimanenti 24 minuti senza sforzo, tanto oramai è andata. Giusto?>
Facce di chi lo pensa ma non lo vuole dire.
<Sbagliato. Entrate in campo per giocarvela e cerchiamo di riportarci sotto. Ragazzi a loro è entrato di tutto, basta un quarto di difesa dura e attenzone in attacco e siamo di nuovo a contatto>.
E così è.
Giochiamo per vincere e arriviamo anche a -1 a 5 minuti dalla fine, per poi ovviamente pagare negli ultimi minuti lo sforzo fatto, l'inesperienza e ovviamente una preparazione maggiore dei Memphis che con Randolph, Conley e Gasol ci tiene a bada e chiude 105 a 100.
Ci può stare e sono orgoglioso dei miei ragazzi.
Come avevo preventivato però questo modo di pensare ci avrebbe portato a buoni risultati.
La svolta arriva contro un avversario ancora più tosto dei Grizzlies: i Clippers a casa loro.
Lo vedo subito dagli occhi dei miei durante il riscaldamento. Aver toccato con mano la vittoria qualche giorno prima gli ha lasciato energia, consapevolezza e voglia di vincere.
Giochiamo contro ogni previsione, limitando in difesa Griffin e caricando di falli Paul, costretto a non star fuori parecchio durante la gara.
Il nostor problema si chiama Crawford.
La partita è punto a punto fino all'inizio del quarto periodo grazie a questo ragazzo in grado di ributtarci indietro dopo ogni maledetto allungo.
Triple sopratutto, ma anche un discreto gioco da dentro.
Barnes decide di prenderlo lui e gli mette la museruola, mentre in attacco fa vedere di che pasta è fatto.
Andiamo avanti e ci troviamo ad 1'32" sopra di 7 punti.
Finita.
NO.
Sbagliamo tutto in attacco e prendiamo una tripla, l'unica del quarto da Crawford che ci riporta prima a -2 e poi, grazie ad un clamoroso 1 su 2 di Dragic, Paul da il pareggio ai Clippers a 112 con 18" da giocare.
Ma i miei ragazzi vogliono vincere lo so, ho visto durante il timeout la rabbia di aver buttato via 46' di perfezione in poco meno di 2 minuti.
<Prendiamo un tiro ragazzi. Uno solo allo scadere. Chi se la sente?>
<Lo prendo io mister> sono le parole di Harrison Barnes.
<Ok allora giochiamo su di te ma tutti pronti a prendersi questa responsabilità se arriva un raddoppio o il tiro non è pulito>.
Non ce ne sarà bisogno.
Il capolavoro viene firmato e impacchettato da Barnes che riceve dopo un paio di blocchi, finta di giocare un pick and roll con Plumlee per poi allargarsi sulla linea da 3 punti e bum.
115-112.
Siamo cresciuti tutti di botto.
Adesso arrivano sfide difficili con Indiana, con Washington e con Detroit.
Ma lo so che i miei ragazzi adesso possono giocarsela.
Quindi li saluto, mi complimento e partirò per un paio di settimane per proseguire la mia torunè alla ricerca dei giovani talenti.
Destinazione Australia.
Ohhhh finalmente si vince eh! Era l'ora...tante sconfitte fanno veramente MALE dal punto di vista del morale. Vai a trovare Dante Exum, va...:)
ReplyDeleteOcchio che tutte queste vittorie possono rovinare i piani di tanking :-P
ReplyDeleteFinalmente segnali di risveglio, ma se poi tu non mostri interesse io temo che i ragazzi possano tornare nella mediocrità...
Esatto, non puoi assentarti!
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