Sunday, March 30, 2014



Vi ricordate la sfida con Memphis? quella dove avevo promesso di stare in panchina? 

Bene l'abbiamo giocata e l'abbiamo persa.

Ma le parole hanno un peso e quando dico "l'abbiamo giocata" intendo che finalmente abbiamo giocato.

Sotto di 15 all'intervallo raduno i miei e chiedo  <Adesso voi pensate di tornare in campo a giocare i rimanenti 24 minuti senza sforzo, tanto oramai è andata. Giusto?>

Facce di chi lo pensa ma non lo vuole dire.

<Sbagliato. Entrate in campo per giocarvela e cerchiamo di riportarci sotto. Ragazzi a loro è entrato di tutto, basta un quarto di difesa dura e attenzone in attacco e siamo di nuovo a contatto>.

E così è.

 

Giochiamo per vincere e arriviamo anche a -1 a 5 minuti dalla fine, per poi ovviamente pagare negli ultimi minuti lo sforzo fatto, l'inesperienza e ovviamente una preparazione maggiore dei Memphis che con Randolph, Conley e Gasol ci tiene a bada e chiude 105 a 100.

Ci può stare e sono orgoglioso dei miei ragazzi.

Come avevo preventivato però questo modo di pensare ci avrebbe portato a buoni risultati.

 

La svolta arriva contro un avversario ancora più tosto dei Grizzlies: i Clippers a casa loro.

Lo vedo subito dagli occhi dei miei durante il riscaldamento. Aver toccato con mano la vittoria qualche giorno prima gli ha lasciato energia, consapevolezza e voglia di vincere.

Giochiamo contro ogni previsione, limitando in difesa Griffin e caricando di falli Paul, costretto a non star fuori parecchio durante la gara.

Il nostor problema si chiama Crawford.

La partita è punto a punto fino all'inizio del quarto periodo grazie a questo ragazzo in grado di ributtarci indietro dopo ogni maledetto allungo.

Triple sopratutto, ma anche un discreto gioco da dentro.

Barnes decide di prenderlo lui e gli mette la museruola, mentre in attacco fa vedere di che pasta è fatto.

Andiamo avanti e ci troviamo ad 1'32" sopra di 7 punti.

Finita.

NO.

Sbagliamo tutto in attacco e prendiamo una tripla, l'unica del quarto da Crawford che ci riporta prima a -2 e poi, grazie ad un clamoroso 1 su 2 di Dragic, Paul da il pareggio ai Clippers a 112 con 18" da giocare.


Ma i miei ragazzi vogliono vincere lo so, ho visto durante il timeout la rabbia di aver buttato via 46' di perfezione in poco meno di 2 minuti.

<Prendiamo un tiro ragazzi. Uno solo allo scadere. Chi se la sente?>

<Lo prendo io mister> sono le parole di Harrison Barnes.

<Ok allora giochiamo su di te ma tutti pronti a prendersi questa responsabilità se arriva un raddoppio o il tiro non è pulito>.

 

Non ce ne sarà bisogno. 

Il capolavoro viene firmato e impacchettato da Barnes che riceve dopo un paio di blocchi, finta di giocare un pick and roll con Plumlee per poi allargarsi sulla linea da 3 punti e bum. 

115-112. 

Siamo cresciuti tutti di botto.

 

Adesso arrivano sfide difficili con Indiana, con Washington e con Detroit.

Ma lo so che i miei ragazzi adesso possono giocarsela. 


Quindi li saluto, mi complimento e partirò per un paio di settimane per proseguire la mia torunè alla ricerca dei giovani talenti.

Destinazione Australia.


3 comments:

  1. Ohhhh finalmente si vince eh! Era l'ora...tante sconfitte fanno veramente MALE dal punto di vista del morale. Vai a trovare Dante Exum, va...:)

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  2. Occhio che tutte queste vittorie possono rovinare i piani di tanking :-P
    Finalmente segnali di risveglio, ma se poi tu non mostri interesse io temo che i ragazzi possano tornare nella mediocrità...

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